Corea del sud, focolaio dopo il maxi-raduno in chiesa: oltre 300 contagi

In this on Sunday, Aug. 16, 2020 photo, public officials disinfect as a precaution against the coronavirus near the Sarang Jeil Church in Seoul, South Korea. South Korean health officials said Monday, Aug. 17, they so far found more than 300 coronavirus infections tied to a northern Seoul church led by one of President Moon Jae-in's biggest critics, which emerged as a major cluster amid growing fears about a massive outbreak in the greater capital region. (Park Dong-joo/Yonhap via AP)

Preoccupa un nuovo focolaio di coronavirus in Corea del Sud. Oltre 300 persone legate alla chiesa Sarang Jeil della capitale Seul. A riportarlo è la Cnn. Il pastore capo della Chiesa, Jun Kwang-hoon, è stato denunciato dalle autorità per aver ignorato le misure anti-Covid-19 e per aver organizzato dei maxi-assembramenti.

Sono 1.207 le persone che si sono sottoposte al test per il coronavirus; 305 sono risultate positive; oltre 4.066 hanno frequentato la chiesa di recente secondo la polizia. Di queste ultime 550 non hanno lasciato i propri contatti e 495 non hanno risposto al telefono. Le restanti persone aspettano di poter effettuare l’esame.

In una conferenza stampa gli avvocati della chiesa e del reverendo hanno assicurato di aver sempre collaborato con le autorità e hanno annunciato che faranno causa al governo per diffamazione. Il governo di Seul ha spiegato che a tutte le 7.560 chiese della capitale è stato vietato di tenere grandi assembramenti a causa della pandemia di covid, ad eccezione delle messe settimanali durante le quali i fedeli devono mantenere il distanziamento sociale.

Secondo i dati della Johns Hopkins University sono 15.515 i casi totali di coronavirus tracciati dall’inizio della pandemia in Corea del Sud, 305 i morti totali. Il Paese era stato citato come modello per aver agito subito contenendo e tracciando i contagi con l’uso dei drive-in, della telemedicina, di un app.