Dopo i quasi mille di ieri, la Lombardia registra 1.100 nuovi casi di coronavirus nel bollettino di sabato 10 ottobre. E’ quanto ha comunicato l’assessore regionale al Welfare, Guido Gallera, a margine di un convegno di Forza Italia a Milano.
Un dato che non si registrava dal 12 maggio scorso quando la Lombardia fece registrare di 1.033 nuovi contagiati. Il 21 marzo, in pieno lockdown, con 3251 nuovi casi è stato invece il giorno con il maggior incremento giornaliero in regione.
Il picco di contagi, secondo Gallera, è dovuto “presumibilmente al ritorno a scuola, alla vita sociale, dai primi di settembre: la gente è tornata in ufficio è questo ha portato a 1100 positivi, ma il numero delle terapie intensive è uguale a quello di ieri e il numero dei ricoverati è cresciuto di una ventina di persone”.
“E’ allo studio un’alleanza con le amministrazioni locali per far rispettare le regole. Il presidente Fontana sta ragionando, abbiamo convocato il Cts e valuteremo anche lì altre misure” spiega Gallera aggiungendo che per evitare la diffusione del coronavirus “bisogna mettere in campo tutte le strategie per evitare che si passi dai tanti positivi ai tanti ricoverati: quindi rispetto rigoroso di tutte le regole da parte dei cittadini”.
LE CONTROMISURE – “Stiamo riflettendo – ha sottolineato – se lavorare su alcuni punti critici come sul fatto che la gente il venerdì e il sabato affolli le vie della movida senza mascherine e quindi c’è un inevitabile assembramento fuori dai locali, o chiedere maggiore rispetto per quanto riguarda alcune attività tipo giocare a calcio nei parchi o altrove”.
Per quanto riguarda i locali pubblici “prima di pensare a limitare alcune attività, la strada è chiedere il rispetto delle regole, magari evitare gli assembramenti fuori dai locali pubblici, che si rispettino i distanziamenti e le norme ordinarie”.
VENETO: 413 CASI – I nuovi casi positivi registrati dal bollettino della Regione Veneto sono 413 in più rispetto ai dati di ieri. Si registra anche una nuova vittima, che porta il totale dei decessi in Veneto a 2.216. Gli attualmente positivi in regione sono 5.832.
“Dobbiamo stare attenti, non si deve pensare ‘prendo il Covid tanto è asintomatico o al massimo un raffreddore’, perché voglio ricordare che molti sono usciti in sedia a rotelle dal Covid, molti con gravi insufficienze respiratorie. E sono giovani. Poi non vorrei che dovessimo far battaglia per evitare chiusure e coprifuoco, vedete come stanno impostando il Dpcm a Roma. Sulla riduzione del periodo di quarantena non abbiamo ancora risposte, è una cosa che va decisa a livello centrale sulla base dei pareri degli scienziati, che in altri Paesi stanno valutando un periodo inferiore ai 14 giorni che servono attualmente”. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, in una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione coronavirus.
“Mi spiace per la posizione della Svizzera, ci dovrebbe essere una regia europea. E poi non ha senso, se pensate che una persona di Sirmione frequenta i veneti abitualmente ma è lombarda, e può andare in Svizzera, una persona veneta no. E poi io non conosco i dati epidemiologici della Svizzera, vorrei capire quanti tamponi fanno al giorno, quanti positivi hanno in un giorno, quanti ricoveri. Stento a credere che la Svizzera sia un’area felice dal punto di vista sanitario” ha aggiunto.
