Coronavirus, nessuno sa come finirà ma intanto governo minimizza

Così, le grandi menti di questo governo che gli italiani si sono un bel po’ meritati, hanno fatto la grande scoperta che non erano stati capaci di prevedere e immaginare. E cioè che non soltanto coloro che sono tornati dalla Cina o che hanno visto uno che ha incontrato un altro che è tornato dalla Cina, ma anche uno sconosciuto estraneo a qualsiasi intersezione con la Via della Seta era infetto. Come sarà stato? Come è potuto succedere? La risposta è ovvia: poiché l’incubazione del virus richiede del tempo, durante quel tempo più persone si infettano a catena senza che fra loro esista alcuna relazione. E infatti, l’abbiamo visto con la grande sorpresa dei casi germogliati in Lombardia, Veneto, poi Piemonte e via via nel resto del Paese. A questo punto la frittata è fatta e gli italiani sono affidati esclusivamente a Santa Pupa, una santa immaginaria dei romani, quando non sanno più a chi raccomandarsi. E così, arrivati agli sgoccioli di questo amaro febbraio seguitiamo ad assistere alla pantomima degli inviati speciali alla ricerca dell’Untore Zero, allo show del Primo Ministro professor Conte il quale – in questo spudoratamente sostenuto dai suoi ministri – ha inventato una tesi geniale. La tesi geniale è che l’Italia non ha più persone infette degli altri Paesi europei, ma è invece il Paese più virtuoso di tutti, prova ne sia che è l’unico in cui la tenacia eroica delle sue eccellenze (l’Italia rigurgita di eccellenze, ma manca di normalità) permette di scovare le persone in fette. Non stiamo scherzando. È stato detto e ripetuto. L’alto numero degli infetti di Coronavirus in Italia dimostra che l’Italia ha il più formidabile apparato diagnostico del mondo, sicché li becca tutti e subito, chissà invece quei poveracci dei tedeschi, francesi, austriaci, belgi, spagnoli, svizzeri e svedesi, quanti ne hanno ma neanche se ne accorgono. Non è un Paese e un governo meraviglioso, il nostro? In questo modo il governo più pazzo del mondo ha potuto difendere anche la sua primigenia e del tutto sciocca idea di chiudere le frontiere aeree con la Cina, lasciando aperte tutte le altre. Geniale. Soltanto fra la Svizzera e la Lombardia ogni giorno passano circa centocinquantamila persone, ma noi drastici e tetragoni abbiamo spezzato le reni al virus volante. Risultato: gli altri ci mettono in quarantena. A noi. Mentre noi, o meglio il nostro divino governo con il suo fardello di eccellenze – discute se chiudere o no le frontiere del trattato di Schengen, gli altri Paesi ci chiudono a noi, o discutono se farlo. E i nostri treni vengono fermati al Brennero per sospetta presenza di infetti a bordo. In altre parole, l’Italia va, oltre che a picco economicamente, anche in quarantena perché considerata un pericolo pubblico nella comunità internazionale. E adesso, se volete, andate a godervi gli spettacoli televisivi in cui governo, governati ed eccellenze si rimpallano l’allegra bufala dell’epidemia inesistente, sicché alla fine vedrai che l’untore sono io per aver indotto un esperto a confessare: il contagio sarà terribile, nessuno sa come andrà a finire e finora l’unica strategia usata – quella dell’isolamento – ha portato soltanto disastri. Si replica. Come ogni onesto virus.