Un piano completo da 60 milioni di euro che si focalizzerà sulla ricostruzione di Gaza, su aiuti nei settori dell’istruzione, agricoltura, sicurezza e sanità. Il contributo italiano al post-guerra in Medio Oriente sarà dei più significativi, ed è stato discusso mercoledì dalla task force «Italy for Gaza» nella riunione operativa a Palazzo Chigi, in un incontri intermedio in vista della fase di attuazione.

Residenze e generi alimentari

In primis i moduli abitativi: circa 100mila palestinesi potranno contare sull’impegno della Protezione Civile per delle nuove residenze di emergenza, assieme ad un piano di rifornimento alimentare di indubbio spessore, con oltre 100 tonnellate di prodotti in arrivo attraverso la rete del Sistema Italia, in quello che sarà il più grande invio di generi di prima necessità che la Palestina conoscerà, in aggiunta alle 2.400 tonnellate di beni alimentari e di prima necessità già inviate.

Sanità

Sul fronte della sanità previsti ospedali da campo e l’arrivo di medici e personale specializzato dall’Italia, con il previsto trasferimento di pazienti nel nostro Paese. Un progetto provvederà anche all’assistenza e alla riabilitazione di bambini e persone con gravi disabilità. Particolare attenzione sarà dedicata – grazie all’intervento del ministero della Ricerca – allo sviluppo di progetti di telemedicina e alla creazione di presidi locali per la realizzazione di protesi.

Carabinieri in Palestina

Tra le decisioni più discusse dei giorni scorsi, anche quella che riguarda l’invio di 200 carabinieri. Un corpo notevolmente impegnato negli ultimi vent’anni all’estero, reputato adatto a gestire la difficilissima transizione verso la formazione di una nuova entità governativa nella Palestina che verrà. Non dovranno solo vigilare sulla riapertura della frontiera Egitto-Gaza, ma anche addestrare le forze palestinesi e trasmettere il metodo italiano, per trasmettere competenze ai militari che verranno.

Istruzione

Il progetto per Gaza coinvolgerà anche l’istruzione, con il progetto della costruzione di un nuovo ateneo nella Striscia, con la messa a disposizione di strutture di rete per lezioni telematiche anche nelle scuole e l’impegno ad accogliere studenti palestinesi in Italia. La task force tornerà a riunirsi nelle prossime settimane.

Redazione

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