Covid, il virus può sopravvivere fino a 28 giorni su telefoni e banconote: lo studio

Three young women wearing masks to help prevent the spread of coronavirus stand together using their phones in Madrid, Spain, Thursday, Oct. 8, 2020. A court in Madrid has struck down a national government order that imposed a partial lockdown due to the coronavirus pandemic in the Spanish capital and its surrounding suburbs, siding with regional officials who had resisted stricter measures against one of Europe's most worrying virus clusters. (AP Photo/Paul White)

Le precauzioni restano sempre le stesse: lavare spesso le mani, mantenere il distanziamento fisico e disinfettare gli ambienti dove si vive. E anche gli oggetti: soprattutto dopo l’ultimo studio dell’Agenzia scientifica nazionale australiana. I cui risultati non sono affatto rassicuranti: il virus del covid-19 può sopravvivere su oggetti come banconote o telefoni cellulari fino a 28 giorni.

I ricercatori del Commonwealth Scientific and Industrial Research (Csiro) hanno testato la longevità del virus SARS-CoV-2 al buio e a tre temperature diverse. Non è detto tuttavia che la quantità di virus utilizzata nelle sperimentazioni sia in grado di infettare un essere umano. E poi risultano due variabili decisive: la temperatura dell’ambiente e la superficie. Il periodo di sopravvivenza diminuisce infatti alle temperature più alte. A 20 gradi Celsius il virus è “estremamente resistente” soprattutto sulle superfici lisce. Sugli schermi dei telefoni cellulari, sulle banconote e su vetro, acciaio e plastica può sopravvivere fino a 28 giorni. Più salgono le temperature e più la sopravvivenza del virus diminuisce: a 30 gradi scende a sette giorni e a 40 gradi fino a sole 24 ore.

Si abbassa ulteriormente su altri tipi di superficie, per esempio quelle porose come il cotone sul quale sopravvive fino a 14 giorni alle temperature più basse e meno di 16 ore alle più alte. Studi precedenti avevano riportato stime di molto meno allarmanti, che riportavano una sopravvivenza fino a un massimo di quattro giorni sulle superfici non porose. Un gruppo di ricerca coordinato dai National Institutes of Healt (Nih), lo scorso marzo, aveva riportato dati ancora meno preoccupanti. Secondo studi in laboratorio il virus resisteva fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 72 ore su plastica e acciaio. Lo studio era stato elaborato con la partecipazione dell’Università di Princeton e dell’Università della Californio e pubblicato sul sito medRxiv.

Gli autori della ricerca dell’agenzia australiana hanno precisato che la ricerca è stata condotta con campioni di virus attenuati posti su diversi materiali e con un metodo estremamente sensibile. “Questo non significa che quella quantità di virus sarebbe in grado di infettare un essere umano”, ha detto Trevor Drew, direttore dell’Agenzia a ABC. “Se una persona toccasse senza precauzione questi materiali e poi si toccasse la bocca, gli occhi o il naso, potrebbe contrarre la malattia anche a oltre due settimane dalla contaminazione degli oggetti”.