Cremona, proiettano film horror in terza media: nausea tra gli studenti e proteste dei genitori

“Prof, guardiamo un film?”, la proposta è arrivata direttamente dagli studenti ed era rivolta all’insegnate che stava coprendo il collega per la cosiddetta ‘ora di buco’. Il docente ha fatto scegliere anche la pellicola ai ragazzi, e forse questo è stato il vero errore. ‘Terrifier’, è stato il titolo selezionato, vietato ai minori di 18 anni e non a caso, perché non è una pellicola per stomaci deboli. Protagonista è il pluriomicida Art The Clown, un sadico pagliaccio assassino seriale. Le scene sono davvero cruente. Alcuni studenti si sono sentiti male, la proiezione è stata interrotta e, una volta saputo dell’accaduto, i genitori hanno protestato con una lettera al preside.

Le orrende luci al neon che illuminano le aule, e che tutti ricordiamo, si spengono e inizia la visione durante la quale molti studenti hanno voltato spalle, altri hanno avuto nausea di fronte a fiumi di sangue, corpi squartati, occhi cavati dalle orbite in pieno stile splatter sul modello dei film degli horror anni ottanta. “Fate altro” avrebbero detto alcuni compagni rivolgendosi agli alunni che si sono lamentati e si sono coperti gli occhi. I ragazzi non hanno visto la fine del film e a campanella suonata è montata la rabbia dei genitori informati dai figli ancora sotto choc.

Non tutti i genitori hanno valutato come grave quanto accaduto in classe. Ma tra loro, i più sconcertati, non hanno arretrato di un passo e hanno scritto al dirigente scolastico, chiedendo come possa essere stata possibile una tale leggerezza nella scuola dei loro figli. Il preside non commenta la vicenda ma spiega che l’amministrazione scolastica ha agito nelle modalità previste e ha risolto la questione, mettendo a confronto docente, studenti e genitori.

Le polemiche però non si fermano qui. Giovanni Schintu, gestore del cinema-teatro Filo ha commentato la vicenda: “Lascia davvero senza parole la superficialità con la quale il docente abbia acconsentito alla visione del film senza nemmeno informarsi sulla tipologia, lasciando poi agli studenti stessi la scelta ultima di cosa vedere. E questo lascia intendere come il cinema purtroppo e troppo spesso, sia ritenuto da molti un banale momento di intrattenimento”, e continua: “sconcerta che in barba a qualsiasi normativa, sia stato fatto vedere un film che non risponde assolutamente al concetto di ‘visione per uso scolastico’: infatti sia la distribuzione cinematografica che la Siae concedono la possibilità di visionare film, previa autorizzazione e liberatoria, all’interno della scuola solo se è ben definito lo scopo didattico, e qui faccio molta fatica a trovarlo. L’auspicio è che quanto accaduto sia di stimolo a tutti per una proficua riflessione su cosa voglia dire far vedere un film a ragazzi in una fascia di età molto particolare”.

Sconcertata dall’accaduto l’assessora all’Istruzione Maura Ruggeri, per oltre 30 anni insegnante alle scuole elementari: “Si tratta indubbiamente di un episodio increscioso, che però non può in nessun caso essere oggetto di una generalizzazione – sottolinea -. È stato un caso isolato, frutto di una serie di circostanze, che senza dubbio la scuola ha già provveduto a chiarire”. L’assessora non ha ancora avuto modo di confrontarsi con il preside dell’istituto in questione, “ma sono certa del fatto che avrà fatto le valutazioni del caso e preso gli opportuni provvedimenti”.