Una vicenda giudiziaria che doveva finire in altro modo. Ne è convinta Giusy Orlando, la madre del 21enne Davide Ferrerio, il giovane che da 257 giorni è in coma vegetativo in una struttura sanitaria di Bologna dopo esser stato vittima di un brutale pestaggio l’11 agosto 2022 a Crotone, dove era in vacanza con i familiari.
Per quella vicenda, un tentato omicidio aggravato secondo la sentenza, il Gap di Crotone ha condannato a 20 anni e 4 mesi di reclusione nel processo con rito abbreviato (dunque con sconto di un terzo della pena) il 23enne Niccolò Passalacqua.
Di quell’11 agosto Giusy, in una intervista al Corriere della Sera, ricorda il figlio a terra e le sue ultime parole: “”Mamma ti voglio bene”. Da quel momento non ha ripreso conoscenza”, racconta la madre di Davide, tenuto in vita dalle macchine dopo che “i pugni in testa gli hanno devastato il cervello”.
La sentenza di venerdì, arrivata in un clima difficile con la denuncia di minacce da parte dei familiari di Passalacqua, con un zio che secondo Orlando l’avrebbe apostrofata dicendole “Vuoi vedere che ti ammazzo pure l’altro figlio”, non basta alla madre di Davide.
Resta infatti aperto il processo nei confronti di Anna Perugino. Si tratta della madre della ragazza, Martina, da cui è nato lo scambio di persona costato il pestaggio e la riduzione in stato vegetativo di Davide.
“Per un “sei bellissima” rivolto alla figlia Martina, tramite social, da Alessandro Curto, Anna Perugino ha scatenato il pestaggio del mio Davide che, in questa storia, non c’entrava proprio nulla – ricorda Giusy Orlando -. La madre sapeva che la figlia chattava con mezzo mondo e, anziché impedirglielo, ha voluto dare una lezione alla persona che secondo lei importunava la ragazza. Si sono comportati da incivili, da selvaggi”.
È stato invece prosciolto Curto, il 31enne che inviò il messaggio (con un profilo falso) a Martina e reale obiettivo del pestaggio di Passalacqua. Curto, che ha visto emettere nei suoi confronti una sentenza di non luogo a procedere per concorso anomalo in omicidio, quel giorno orientò Passalacqua su Davide scrivendo un sms a Martina e sviando le attenzioni sul giovane bolognese, sottolineando di “indossare una camicia bianca”. Quello scambio di persona manderà in coma vegetativo Davide.
Per la mamma del 21enne “Curto in questa storia è dentro sino al collo. Quella sera poteva anche non presentarsi, se sapeva del pericolo. È stato un codardo. Perché, pur ammettendo che possa aver avuto paura di essere localizzato, avrebbe dovuto allontanarsi, senza mandare un ulteriore messaggio alla ragazza dicendole “indosso la camicia bianca”. Purtroppo mio figlio indossava una camicia bianca e così Passalacqua, spinto dalla madre della minorenne, l’ha raggiunto e aggredito”.
Ma le parole più dure della mamma di Davide forse sono nei confronti di Crotone e i crotonesi, lei che nella città calabrese è nata e cresciuta salvo poi andare via per lavoro. Nei confronti dei suoi ex concittadini sono arrivate infatti accuse di poca solidarietà: “Davanti al tribunale di Crotone mi aspettavo un sit-in per dimostrare che Crotone è città solidale, così come lo è stata per la tragedia di Cutro. Invece, ci hanno lasciati soli”.
