È allo studio del Parlamento il disegno di legge annuale sulla concorrenza, un provvedimento ormai strutturale nel panorama normativo italiano, nato per stimolare la competitività intervenendo direttamente su settori produttivi strategici. Durante il Forum il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ha illustrato i principali contenuti della legge, sottolineando come quest’anno l’accento sia posto in particolare sui servizi pubblici essenziali, con un rafforzamento dei controlli e un’attenzione specifica alla qualità dell’offerta.
Il disegno di legge prevede inoltre incentivi per lo sviluppo tecnologico e un fondo da 250 milioni di euro destinato alla politica economica, con un focus sulla transizione green. Bitonci ha evidenziato la necessità di riequilibrare l’utilizzo degli incentivi, troppo spesso concentrati soprattutto sui macchinari, a favore di misure orientate alla transizione digitale e all’autoproduzione di energia, per evitare il rischio – tutt’altro che teorico – che le risorse pubbliche stanziate restino inutilizzate perché non in linea con le richieste delle imprese.
Tra i comparti che chiedono maggiore attenzione emerge quello della sigaretta elettronica. Umberto Roccatti, presidente di Anafe, ha ricordato come il prodotto sia scientificamente riconosciuto come meno tossico del 95% rispetto al tabacco tradizionale e come il mercato italiano dell’e-cig valga oggi circa un miliardo di euro. Nonostante ciò, il settore continua a scontare ostilità normative e incertezza fiscale. Roccatti ha sottolineato che nel 2019 il comparto era tornato a crescere grazie a una programmazione fiscale più equilibrata e ha auspicato che il governo prenda una posizione chiara contro l’introduzione della nuova direttiva europea. Anche il settore delle telecomunicazioni chiede un contesto più favorevole.
Roberto Basso, Direttore External Affairs and Sustainability di Wind Tre, ha evidenziato la necessità di modificare le regole che consentono di far funzionare bene il nascente mercato multiservizi, aggiornando alcune leggi antiquate che tolgono risorse agli investimenti necessari per diffondere la fibra ottica e il 5G a tutte le famiglie e le imprese senza dare alcun beneficio allo Stato. Ne è un esempio il divieto di esporre le commissioni sui pagamenti, una prassi diffusa dalle tasse alle multe a servizi pubblici come gli asili nido ma vietata nelle telecomunicazioni.
Dal lato politico, l’onorevole Alessandro Cattaneo (Forza Italia) ha rimesso al centro il tema della pressione fiscale, proponendo un taglio dell’IRPEF al 33% per i redditi fino a 60mila euro, con l’obiettivo dichiarato di riportare i salari al centro dell’agenda economica.
Francesco Filini (Fratelli d’Italia), membro della Commissione Finanze alla Camera, ha ribadito che esistono oggi margini fiscali per alleggerire la pressione sul ceto medio e ha sollecitato il sistema bancario a fare la propria parte, garantendo un adeguato livello di credito alle imprese. L’intervento si è chiuso con un riferimento alle sfide energetiche legate alla crescita dell’intelligenza artificiale, che impongono al governo un ripensamento strutturale delle politiche sull’energia per evitare colli di bottiglia e garantire continuità nello sviluppo economico.
