Delusione Mattarella, ha ignorato i tre problemi dell’Italia

Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse31-12-2019 Roma, ItaliaPoliticaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tradizionale discorso di fine anno. DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

Siamo in presenza di un’offensiva formidabile del partito dei Pm, che è il più originale, piccolo, potente e sovversivo partito che sia mai apparso in Italia dai giorni della Liberazione in poi. È un partito che fonda la sua forza su due elementi: il controllo su quasi tutto il sistema della stampa e dell’informazione; la neutralizzazione di quasi tutte le possibilità di opposizione nel mondo politico. Il partito dei Pm non rappresenta la magistratura, ne rappresenta una scheggia, e tuttavia non trova nessun freno - tranne pochissimi casi isolati - all’interno della magistratura. Perciò dilaga. Ha un disegno molto chiaro, e questo disegno è sostenuto da una parte consistente dell’intellettualità, delle classi dirigenti, dei partiti politici, e naturalmente del sistema dell’informazione: quello di modificare le tradizionali regole della democrazia, di annullare la distinzione e la pariteticità dei poteri, affermando una struttura dello Stato dove uno dei poteri, e cioè quello giudiziario, è sovraordinato e dominante rispetto a tutti gli altri. E dove la struttura stessa della giustizia viene modificata, indebolendo i principi essenziali del diritto e assegnando un compito salvifico al sospetto e alla missione etica. Talvolta questo progetto e questi principi sono espressi in modo esplicito. Come quando Davigo dice che i presunti innocenti sono solo colpevoli che l’hanno fatta franca, o quando Gratteri dichiara di voler smontare la Calabria come un treno Lego. Talvolta sono sottintesi. E comunque sostenuti da una campagna molto forte di opinione pubblica che adopera la parte più importante e più rumorosa delle televisioni, dei giornali, dei social. Il presidente della Repubblica può restare puro osservatore? Ignorare il rischio eversivo? Fingere di non sentire l’appello dei penalisti, che forse sono l’unica forza organizzata che si oppone al bonafedismo e al travaglismo? Escludo che il presidente Mattarella non si renda conto del pericolo che corre l’Italia. E del modo sghimbescio e sciagurato con il quale rischiamo di entrare in una modernità molto oscura (del resto il problema dello strapotere giudiziario riguarda anche altri Paesi dell’Occidente, a partire dagli Stati Uniti e da Israele). E allora? Mattarella, forse da buon democristiano, crede nei passi brevi, nel lavoro invisibile, nella mediazione, nella prudenza. Come il governatore Ferrer dei Promessi Sposi, quando, col più curioso degli ossimori, esorta il cocchiere: «Adelante, Pedro, con juicio». Spicciati ma vai piano. Sarà la strategia giusta? Ne dubito.