“Devi bruciare nei forni”: 12enne aggredito a calci, pugni e sputi perché ebreo

A pochi giorni dalla giornata della Memoria, un episodio eloquente. Due ragazze di 15 anni sono state denunciate per aver aggredito un ragazzino di 12 anni: a calci, a sputi, a pugni. È successo a Venturina Terme, nel comune di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno. La denuncia ai carabinieri, per ingiurie e lesioni, è stata esposta dal padre del ragazzino, aggravata dallo sfondo razziale, sarà inoltrata alla procura dei minori di Firenze. L’aggressione si sarebbe consumata, domenica pomeriggio intorno alle 18:30, perché la vittima ha origini ebraiche.

Il 12enne si trovava nel parco pubblico di Venturina Terme con altri coetanei. Prima sarebbe stato invitato a tacere dalle due ragazze che poi si sarebbero rivolte a lui con frasi antisemite. “Devi bruciare nei forni”, gli avrebbero urlato prima di prenderlo a calci e pugni e a colpirlo a sputi. Una volta tornato a casa il ragazzo ha raccontato tutto al padre prima di andare al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni.

La vicenda era stata riportata sulle pagine del Comune di Campiglia Marittima. “Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – la dichiarazione della sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati, informata dal padre del 12enne – L’amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata”.

L’amministrazione comunale ha espresso solidarietà al ragazzo. “Mentre ci avviciniamo al giorno della memoria del 27 gennaio che segna sul calendario la fine della Shoah a livello mondiale, assistere a scene di questo tipo nel nostro contesto sociale è scioccante. Per questo è necessario andare avanti sull’accaduto con la fermezza che la sua gravità richiede”. Le parole di denuncia anche del Presidente della Comunità ebraica di Livorno Vittorio Mosseri: “L’episodio non può essere catalogato come una ragazzata o una goliardata Al contrario si tratta di un episodio che racconta l’ignoranza nella quale viviamo, un’ignoranza che è il terreno nel quale cresce il pregiudizio che è l’anticamera del razzismo”.