Pubblichiamo integralmente la lettera ricevuta dal Coordinamento Nazionale Funzionari Ufficio per il Processo. Lettera alla quale rispondiamo volentieri.
L’altro Ieri sul vostro giornale abbiamo letto un articolo dal titolo ‘Ufficio del processo. Un flop costoso. Altro che fattore tempo’ che riporterebbe notizie non del tutto precise ed esatte su di noi funzionari addetti all’Ufficio per il processo che – ricordiamo – siamo stati assunti nell’ambito del progetto PNRR solo 1 anno e 5 mesi fa, con concorso pubblico per prova scritta e titoli (quindi funzionari con competenze professionali e curricula di rilievo).
Innanzitutto, non siamo mai stati – come erroneamente riportato sul ‘Riformista’ – 11.000 unità, in quanto finora sono stati reclutati 8.250 addetti UPP. Attualmente siamo rimasti meno di 6.000 funzionari in tutto il paese (in seguito a dimissioni dovute al passaggio di molti addetti presso altre amministrazioni per posizioni a tempo indeterminato). Nell’articolo si farebbe, inoltre, confusione anche sulla specifica attività lavorativa che svolgiamo a supporto dei magistrati. È necessario precisare che i Funzionari addetti UPP non scrivono le sentenze: questo è e rimane compito esclusivo dei magistrati. Noi siamo solo di ausilio nell’elaborazione di tutti quei provvedimenti necessari durante l’iter processuale, nella ricerca di precedenti giurisprudenziali, così snellendo l’enorme mole di lavoro gravante sui magistrati ed agevolando la fase decisoria, sia sul piano quantitativo che sul piano qualitativo; ed i colleghi con profilo non giuridico sono impegnati in preziosa attività di raccolta dati, elaborazione statistica sui flussi e monitoraggio. Il lavoro svolto da un anno e mezzo è stato apprezzato anche dai vertici dell’ANM, come dimostrano in numerosi comunicati, articoli ed interventi pubblici dei suoi componenti. Sorprende leggere che i risultati del nostro lavoro (ossia quelli incidenti sulla riduzione dell’arretrato) si pretende possano manifestarsi solo dopo 1 anno e 5 mesi. Qualsiasi persona esperta di dati vi direbbe che i benefici del nostro lavoro si vedranno nel medio e lungo periodo; ed in ogni caso i dati sviluppati dal Ministero e dai Distretti sono confortanti e con il segno positivo. Nonostante un futuro incerto, tutti quanti noi stiamo facendo dall’inizio, ossia dal mese di febbraio 2022, e continueremo a fare il nostro lavoro con dedizione, passione
e tanta voglia di fare. Non ci fermeranno le inutili e infondate critiche di chi non vuole vederci, effettivamente, all’opera.
Da ultimo vi è da dire che abbiamo constatato con piacere come l’attuale Sottosegretario alla Giustizia, On. Delmastro (evidentemente dopo aver visto i dati positivi del nostro lavoro) ha risposto pochi giorni fa ad un’interrogazione parlamentare sull’Ufficio per il processo, apprezzando il nostro lavoro a tal punto da prospettare una nostra stabilizzazione. Nel ringraziarla per la sua attenzione rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento le possa servire al fine di comprendere al meglio il ruolo, le mansioni e le finalità della nostra figura professionale al servizio della Giustizia.
Cordiali saluti,
il ‘Direttivo del Coordinamento nazionale Funzionari Ufficio per il processo’
Presidente Dott.ssa Lisa Caramanno
Consiglieri
Dott.ssa Daniela Acri
Dott. Gaetano Coccoli
Dott. Raffaele Pugliese
Dott.ssa Maria Santoro
Dott.ssa Olga Trombetti
Dott. Pierfrancesco Vanadia
Ringraziandovi per il contributo di conoscenza, mi permetto di sottolineare che nell’articolo in questione nessuno ha scritto che coloro che compongono l’ufficio del processo debbano scrivere le sentenze al posto del giudice. I compiti del “team di personale qualificato di supporto per agevolare il giudice nelle attività preparatorie del giudizio” sono stati ben specificati: “ricerca, studio, monitoraggio, gestione del ruolo, preparazione di bozze di provvedimenti”.
Fatta questa premessa e considerato che i primi addetti sono arrivati negli uffici giudiziari a febbraio dello scorso anno, il bilancio di questa esperienza non può però certamente essere positivo. Ovviamente non per colpa dei diretti interessati, per la maggior parte giovani laureati, preparati, e con molto entusiasmo.
Innanzitutto i numeri: rispetto alle previsioni iniziali, le scoperture sono circa del 40% con inevitabili ripercussioni sulla attività da svolgere.
E poi la temporaneità della struttura. Cosa accadrà quando essa sarà ridimensionata? Sicuramente un peggioramento delle performance del sistema giustizia che si vuole rendere invece virtuoso. Faccio infine mie le considerazioni del presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe Ondei sull’ufficio del processo in occasione dell’ultima inaugurazione dell’Anno giudiziario: “Se non si vuole ‘appaltare’ la gestione della Giustizia a persone che non hanno superato il concorso per diventare magistrati non è possibile aspettarsi un aumento della produttività dei giudici superiore al 15/20 percento, limite oltre il quale il controllo del giudice sull’attività dell’addetto non può più garantire un livello sufficiente di qualità e farebbe assomigliare l’ufficio per il processo al cigno di Leda: bellissimo in apparenza ma chi c’è dentro è tutto da scoprire”.
