Le immagini più recenti e toccanti sono quelle che arrivano in questi giorni dall’Ucraina. Donne in fuga con i loro bambini, donne al fianco dei loro uomini sul fronte della resistenza. Donne, esempio di coraggio, di forza, di vita che continua, oltre e nonostante tutto. Otto marzo. In città sono in programma varie manifestazioni, ma c’è poco da festeggiare. Rimanendo nei confini più locali il tema delle donne è ancora purtroppo legato ai dati, sempre allarmanti. su femminicidi, violenze e prevaricazioni. Tra il primo gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 si sono contati 8.980 procedimenti penali con almeno una donna fra le vittime.
«I dati denunciati dalla Procura ci inchiodano a una grande responsabilità come istituzioni: dobbiamo essere capaci di dare risposte più puntuali alle donne che chiedono aiuto», ha commentato la senatrice dem Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, a margine del primo workshop dedicato alla mappatura e al censimento dei centri antiviolenza tra Napoli e provincia, svolto nella sede della Fondazione Banco di Napoli. «Il personale del sistema giudiziario e non solo – prosegue Valente – deve essere preparato ad accogliere le donne che denunciano. È necessario poter adottare tutte le misure che il legislatore ha messo a disposizione per un’effettiva presa in carico delle donne e si deve fare in modo che tutte le donne che denunciano abbiano poi una protezione adeguata. Quello che chiedo, anche personalmente, è un’assunzione chiara di responsabilità, soprattutto degli uomini, perché la battaglia – conclude – resti di carattere culturale». Ma non basta puntare solo puntando sulla sicurezza e sulla repressione. Sarebbe una trappola credere che basti questo a risolvere il conflitto con gli uomini, o meglio degli uomini nei confronti delle donne. La risposta è la libertà femminile, e non ci sarà piena e vera libertà delle donne se non ci sarà un pieno e vero cambiamento degli uomini.
