L’ombra del voto irregolare sulle elezioni a Sant’Antimo, centro di 33mila abitanti in provincia di Napoli chiamato al voto. I carabinieri della locale Tenenza hanno denunciato per corruzione elettorale un incensurato del posto di 45 anni. I militari hanno perquisito la sua abitazione dopo una segnalazione anonima e trovato 3 schede elettorali intestate a terzi.
Alla richiesta di “giustificare” la presenza delle tre schede, il 45enne non ha saputo fornire alcuna spiegazione. Le schede sono state sequestrate e l’uomo denunciato, ma sono in corso accertamenti anche nei confronti degli intestatari delle tessere.
Alle urne sono chiamati 26.627 cittadini aventi diritto. Due invece i candidati sindaco: Massimo Buonanno, sostenuto da 4 liste tra cui il Partito democratico, e Giuseppe Italia, ex Dema (il partito fondato dall’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris) sostenuto da 3 liste civiche.
Candidati che inizialmente erano quattro, con due forfait. Il primo di Arcangelo Cappuccio, che aveva accusato i Cinque sSelle di avergli voltato le spalle. Il secondo, in extremis perché 24 ore prima della scadenza per la presentazione delle liste, di Mario Verde, sponsorizzato dai “deluchiani” di Sant’ Antimo.
Un Comune a rischio infiltrazioni, quello di Sant’Antimo. Nel dicembre 2020 il Consiglio dei Ministri aveva deliberato lo scioglimento per 18 mesi del Consiglio comunale “per accertati condizionamenti da parte di organizzazioni criminali”. Il Comune è stato quindi retto nell’ultimo anno e mezzo da una commissione straordinaria.
Alla vigilia del voto i senatori Valeria Valente del Pd e Sandro Ruotolo, gruppo misto, avevano lanciato l’allarme sui rischi di brogli e sulla regolarità del voto a Sant’Antimo: “Chiediamo al prefetto di Napoli e alle forze dell’ordine di garantire il corretto svolgimento delle operazioni di voto per le elezioni comunali di Sant’ Antimo, in provincia di Napoli“.
