Fame a Gaza, confutazioni e accuse sulla piccola Misk: la bimba di 6 anni nata con atrofia cerebrale

Misk Bilal al-Madhoun, 6 anni, è una bambina palestinese divenuta nell’estate 2025 uno dei volti più noti della narrativa della “fame indotta” a Gaza. Le sue foto, scattate il 31 luglio 2025 dall’agenzia Anadolu e diffuse tramite Getty Images e altri media internazionali, la ritraevano in severe condizioni di sottopeso ed erano accompagnate da didascalie e descrizioni di grave malnutrizione (4–5 kg). Tuttavia, da un’indagine approfondita è emerso che Misk è nata con atrofia cerebrale, una grave patologia neurologica congenita, spesso definita anche come paralisi cerebrale, che causa problemi di deglutizione e assorbimento di nutrienti, perdita di massa muscolare e difficoltà nel mantenimento del normopeso. Già prima della guerra, Misk dipendeva da una dieta medica specifica e da fisioterapia costante. I risultati di questa indagine denotano un preoccupante divario tra il reale stato clinico della bambina e il modo in cui la sua condizione è stata illustrata al pubblico nel sistema informativo, dove il contesto della malattia è stato spesso omesso, restituendo un’immagine centrata esclusivamente sulla fame indotta.

Inquadramento mediatico, le accuse di “fame indotta”

Sui social e nei giornali è stata condivisa la notizia che Misk soffriva di grave malnutrizione, presentandola come prova della “fame” a Gaza.
Numerosi post hanno riportato le didascalie originali, parola per parola, diffondendo questa narrazione. Diversi media, tra cui Anadolu e Al Jazeera, hanno pubblicato video brevi accompagnati da didascalie come “bambina di 6 anni in condizioni disperate… affetta da grave malnutrizione”, omettendo la patologia di base.

Le indagini: aggravamento di una malattia cronica

Misk è nata con paralisi cerebrale, patologia che colpisce i centri nervosi che controllano i muscoli, compresi quelli della masticazione, della deglutizione e dell’apparato digerente. La condizione causa danni al sistema nervoso centrale, ritardi nello sviluppo, problemi di deglutizione, perdita di massa muscolare e difficoltà a mantenere un peso normale. Prima della guerra, Misk dipendeva già da una dieta medica specifica e da fisioterapia costante. Le complicazioni tipiche della malattia comprendono (a) difficoltà di deglutizione (disfagia), che comporta rischio di soffocamento o aspirazione di cibo nei polmoni; (b) basso tono muscolare e rallentamento della digestione, che possono generare costipazione e cattivo assorbimento dei nutrienti; (c) alto dispendio energetico dovuto a maggiore consumo di calorie e proteine per il mantenimento delle funzioni di base; (d) intolleranza alimentare e conseguenti difficoltà digestive degli alimenti, specialmente se duri da masticare o poveri di calorie. Senza un adattamento del piano alimentare alle esigenze specifiche e senza supporto medico, la condizione del paziente affetto da paralisi cerebrale, anche se con regolare accesso a cibo adeguato, può peggiorare rapidamente, conducendo a uno stato apparentemente dovuto a denutrizione, ma in realtà derivante dall’incapacità fisiologica di assimilare il cibo. Servizi giornalistici (Al Jazeera, Getty Images, Xinhua) confermano che la bambina soffre di atrofia cerebrale congenita.

Conclusioni

L’immagine di Misk come vittima di “fame indotta” deriva dalla combinazione di fotografie scattate ad hoc, testi sensazionalistici e condivisioni virali. Tuttavia, prove raccolte da fonti giornalistiche e documentazione pregressa mostrano che Misk convive dalla nascita con una malattia neurologica grave (atrofia cerebrale/paralisi cerebrale) responsabile delle sue condizioni di sottopeso. La tesi che il suo stato sia la conseguenza di una “fame indotta” non tiene se si considerano tutti i dati. In assenza di cartelle cliniche pubbliche, le informazioni provengono da dichiarazioni familiari e didascalie, il che induce molte fonti informative ad omettere il contesto medico pregresso e concentrarsi esclusivamente sul tema della fame.