Prima il ragazzino di 16 anni, nipote di un boss ergastolano, ucciso a coltellate dopo una lite avvenuta in via Vittorio Veneto a Gragnano. Poi l’agguato all’alba contro un 21enne incensurato che si trovava a bordo della sua auto quando due uomini, a piedi, hanno esploso almeno sei colpi d’arma da fuoco, uno dei quali l’ha ferito di striscio a un braccio.
Indagini in corso per far luce sulla notte di sangue che ha provocato la morte di un giovane, il ferimento (grave) di un 30enne e, in ultimo, l’agguato avvenuto alle 5 del mattino contro il 21enne. Carabinieri e polizia non escludono collegamenti tra l’omicidio avvenuto in via Vittorio Veneto e l’esplosione di colpi d’arma da fuoco andata in scena poche ora dopo.
La vittima, nipote del boss Nicola Carfora, era residente a Pimonte ed è deceduta in ospedale in seguito alle numerose coltellate ricevute nel corso di una zuffa nella quale è rimasto gravemente ferito anche il 30enne Carlo Langelotti, operato d’urgenza dai medici del pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.
Il secondo episodio ha visto come protagonista il 21enne che dopo essere scampato all’agguato si è prima rifugiato a casa della zia poi, alle 8.30, è andato in caserma dai Carabinieri di Gragnano per sporgere denuncia. Solo successivamente si è recato in ospedale per ricevere le cure necessarie. I rilievi sono stati effettuati dall’Arma dei carabinieri che ha sequestrato l’auto del giovane.
