Non credo che Giovanni Trapattoni abbia avuto modo di leggere il post di Luigi Marattin pubblicato l’altra mattina. Ma se così fosse al suo posto un tantino mi sarei incavolato, per non dire altro. Di certo. l’avrà visto e letto il senatore Dario Franceschini, che ne era invece il destinatario principale. Allora, viene da chiedersi cosa cavolo c’entra il Trap in questa disputa da centristi delusi e disillusi, più che da centrocampisti d’interdizione a fine carriera.
Per la verità, a metterlo in mezzo è stato Luigi Marattin che pur di abbassare l’asticella della qualità del gioco politico di Franceschini che gli aveva precedentemente lisciato il pelo, cita il tecnico di Cusano Milanino per replicare al suo ex compagno di viaggio. Nel post pubblicato sull’account X lo scorso 22 luglio, il segretario dei Liberal Democratici, scrive: “Franceschini è un politico esperto, di grande spessore e pure molto simpatico. Ma, come Trapattoni, gioca per decenni sempre con lo stesso schema solo che almeno il Trap ogni tanto vinceva”. Lo schema Franceschini censurato da Marattin sarebbe quello di mettere tutti assieme, un catenaccio impenetrabile con dentro gli estremi inconciliabili perché “secondo lui – continua Marattin – così si vincono le elezioni.
Il fatto che poi non si riesca, una volta al governo, a fare un accidente di niente, è solo un piccolo, inutile e insignifi cante dettaglio”. Il ragionamento ci può stare e fa parte di una fi siologica dialettica politica, solo che il deputato pur di sgambettare l’amico di un tempo toppa clamorosamente sul palmares di mister Trapattoni. Altro che qualche vittoria sporadica, come scrive Marattin, il Trap è per antonomasia l’allenatore italiano più vincente della storia del calcio: 7 scudetti – 6 con la Juventus e 1 con l’Inter – 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana, ben 3 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Uefa, 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Intercontinentale. Poi, altri 3 scudetti vinti in Germania con il Bayern Monaco, in Portogallo sulla panchina del Benfi ca e in Austria alla guida del Salisburgo. Infi ne, giusto a coronamento di una carriera, che forse Marattin e Franceschini non faranno mai nelle istituzioni repubblicane, dal 2012 il Trap è nella Hall of fame del calcio italiano nella categoria Allenatore italiano.

