Il 13 ottobre 2025 è una giornata che difficilmente Israele dimenticherà. Dopo oltre due anni di prigionia nei tunnel di Gaza (738 giorni), i 20 ostaggi ancora vivi, rapiti nel pogrom del sabato nero, riabbracciano finalmente le proprie famiglie grazie al piano di pace proposto dal presidente Usa Donald Trump (che ha seguito in streaming il rilascio mentre era in volo per raggiungere Tel Aviv) e accettato sia da Hamas che dallo stesso Israele. In questa prima fase del piano, annunciata nella notte tra l’8 e il 9 ottobre, l’IDF ritira i suoi militari da buona parte della Striscia di Gaza mentre Hamas si impegna a rilasciare 20 ostaggi israeliani vivi (tutti uomini di età compresa tra i 21 a i 47 anni) e i corpi dei 28 ostaggi deceduti.
I primi sette cittadini israeliani sono stati rilasciati all’alba di questa mattina e sono stati affidata dalla Croce Rossa alle forze militari israeliane. Ora verranno valutate le condizioni di salute e poi potranno riabbracciare le famiglie che hanno trascorso la notte in quella che è stata ribattezzata la piazza degli ostaggi a Tel Aviv. Il rilascio dei primi sette è stato accolto con un lungo applauso, accompagnato da lacrime liberatorie, da parte delle persone, migliaia, presenti in piazza. Gli altri 13 ostaggi verranno rilasciati in mattinata, intorno alle 10 locali (le 9 italiane) nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riportato la tv satellitare araba al Jazeera.
I primi sette ostaggi rilasciati sono Eitan Mor, Gali e Ziv Berman, Matan Angrest, Omri Miran, Alon Ahel e Guy Gilboa-Dalal: le loro condizioni sono buone. Le famiglie hanno parlato con loro al telefono secondo quanto riferisce Channel 12.
Segui la diretta
