Giovane donna trovata morta a Catania, fermati fidanzato e amico: “Hanno finto il suicidio”

Avrebbero simulato un suicidio, chiamando anche le forze dell’ordine dopo aver ‘scoperto’ il cadavere, ma dai primi accertamenti dei carabinieri sarebbe emerso il loro coinvolgimento nella morte di una ragazza di 25 anni, trovata nelle prime ore di domenica 20 agosto morta impiccata in un tratto di campagna tra Ramacca e Paternò, in contrada Sferrò, in provincia di Catania, dove la giovane di origine moldava viveva.

I due uomini fermati, il compagno della 25enne e un suo amico, sono adesso accusati di concorso in omicidio, ma per il momento trapelano pochi dettagli sull’inchiesta coordinata dalla Procura di Caltagirone. Non è chiaro infatti il ruolo dei due indagati nella morte della giovane. Quel che è certo è che sarebbero stati riscontrati dei gravi indizi di colpevolezza a loro carico che farebbero escludere l’ipotesi suicidio: non è chiaro se sulla scena del delitto con i rilievi della Scientifica o attraverso la ricostruzione delle ore precedenti allo stesso e alle testimonianze dei due amici, o in entrambe le circostanze.

A lanciare l’allarme chiamando il 112 è stato il fidanzato della vittima, un 30enne di origine rumena che lavora come manovale. L’uomo viveva con la vittima in un casolare poco distante da dove è stato ritrovato il cadavere. A dare supporto alla ricostruzione relativa al presunto suicidio sarebbe stato anche l’amico dell’uomo, un suo connazionale.

Non risultano, al momento, precedenti denunce o segnalazioni di liti tra la vittima e il suo fidanzato. Particolari che rendono al momento la presunta simulazione del suicidio un giallo, almeno per il movente.