Una cena a base di pesce con delle amiche in un noto ristorante del Messinese è costato la vita a Giuliana Faraci, una donna di 40 anni morta tre giorni fa a Sant’Agata di Militello. Un piatto di spaghetti condiviso che aveva iniziato a provocarle una strana reazione all’alba, quando si era alzata con febbre alta, diarrea e vomito.
La richiesta di essere portata in ospedale
La chiamata al 118, l’arrivo dei sanitari, la prima assistenza con una flebo, un elettrocardiogramma che avrebbe escluso cause cardiologiche. È in quel momento che la donna avrebbe chiesto di essere portata in ospedale: un appello inascoltato, ripetuto dalla madre. Una richiesta respinta, che forse avrebbe potuto salvarle la vita. La decisione è stata presa dal medico del Pronto soccorso, indagato ora assieme all’infermiere (che a seguito del malore le aveva fatto una iniezione) per omicidio colposo.
Linguine all’astice e fritto misto
La morte sarebbe poi avvenuta la mattina successiva, forse nel sonno. Il corpo è stato scoperto proprio dalla madre. Il legale della famiglia ha escluso consumo di sushi o altre tipologie di pesce crudo precisando il consumo da parte di Giuliano di linguine all’astice e di un fritto misto, così come le altre commensali, delle amiche che non sono state male. In queste ore, come riporta AdnKronos, è in corso l’autopsia sul corpo della donna, eseguita dal medico legale Ventura Spagnolo. La vittima prima d’ora non aveva avuto problemi di salute. L’esame accerterà le cause della morte e aiuterà a capire l’effettiva responsabilità dei sanitari.
