Nel Sì&No del giorno, spazio al dibattito sulla richiesta di dimissioni del direttore del Museo Egizio. Abbiamo chiesto cosa ne pensano ad Andrea Crippa (Vicesegretario Lega), che ritiene giusta la richiesta, e a Silvia Fregolent (Senatrice Iv), che al contrario la ritiene una richiesta ingiusta.
Qui di seguito l’opinione di Andrea Crippa.
Christian Greco ha gestito il Museo Egizio in maniera ideologica, ha preso delle decisioni alquanto discutibili nel recente passato. Ad esempio ha scelto di fare degli sconti solo per i cittadini musulmani. Ma che senso ha? Il Museo Egizio è un patrimonio di tutti, dato che è anche pagato con i soldi dei cittadini italiani. La sua è stata una gestione ideologica e politica. E quindi, visto che in questo momento c’è un governo di centrodestra, l’obiettivo non è quello di mettere una figura della nostra area politica ma un direttore che faccia gli interessi del Museo Egizio e dei cittadini italiani che pagano.
Detto in maniera franca: mi fa davvero sorridere chi in queste ore mi ha dato del cavernicolo, chi mi ha accusato di essere un fascista, chi addirittura mi ha appicciato l’etichetta di xenofobo. Sono tutte accuse che respingo con fermezza, anche perché vanno al di là del merito della questione. Tengo a specificare che la mia è una battaglia che ha un obiettivo ben definito: cercare di difendere i cittadini cristiani e gli italiani che si sono sentiti offesi dalle scelte del direttore del Museo Egizio. Va cacciato.
Inoltre, come se non bastasse, noto che si continua con la storiella di scelte intraprese a favore di chissà quale inclusione. Ma su questo punto, che a mio giudizio è assolutamente bizzarro e paradossale, mi viene spontaneo rivolgere una domanda. E mi piacerebbe che i miei detrattori mi rispondessero direttamente, senza sviare o ricorrere all’utilizzo dei soliti epiteti. Perché il direttore del Museo Egizio la stessa scelta di inclusione non l’ha fatta per cittadini di altre religioni? Bisogna essere intellettualmente onesti.
È inutile girarci attorno per difendere Greco a spada tratta: se si vuole includere tutti – ma includere veramente tutti, non solo quelli di una determinata religione – allora vanno inclusi anche buddisti e cristiani, giusto per fare un esempio. In generale avrebbe dovuto agire a vantaggio dei cittadini di tutte le altre religioni. Solo allora sarebbe stata una scelta inclusiva, ma lui si è reso protagonista di una scelta razzista nei confronti dei cittadini di altre religioni. Non capisco perché dover prevedere un beneficio e uno sconto solo per i cittadini musulmani, quando il Museo Egizio è un patrimonio di tutta l’Italia.
In sostanza la nostra idea è quella di arrivare a trattare e considerare il Museo Egizio come un vero e proprio patrimonio culturale. Di tutti, non solo del centrodestra o di appartenenza del centrosinistra. Proprio per questo motivo bisogna poter contare su un direttore all’altezza di un prestigioso museo riconosciuto a livello mondiale, che – non va affatto dimenticato – è un gioiello in Italia riconosciuto a livello planetario. Ora con quale coraggio il direttore pretende di rimanere incollato alla poltrona?
Per conseguire tale obiettivo è necessario che Christian Greco faccia un gesto di dignità, a questo punto doveroso: faccia un passo indietro e si dimetta. Ribadisco che la Lega non ha alcuna intenzione di mollare, faremo di tutto per cacciare il direttore del Museo Egizio. È un direttore di sinistra che in questi anni ha gestito il Museo Egizio facendosi guidare dall’ideologia e dal razzismo non solo contro gli italiani, ma anche contro i cittadini di religione cristiana. Dimettersi sarebbe un gesto di dignità.
