Gli ucraini bombardano Makiivka, caserma russa rasa al suolo dai missili HIMARS: “Centinaia di morti”

Sono giorni chiave quelli in corso in Ucraina, dove il conflitto innescato dalla truppe russe è giunto ormai al 312esimo giorno. Mentre infatti dal Cremlino continuano a piovere missili sulla capitale Kiev, su Kherson e nei pressi di Zaporizhzhia, vicino alla centrale nucleare, non si ferma neanche la controffensiva ucraina.

Il più pesante è avvenuto nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio a Makiivka, città nella regione ucraina del Donetsk che le truppe russe hanno occupato da tempo.

Missili ucraini avrebbero colpito un edificio, una scuola professionale, che faceva da alloggio a personale militare di varie unità militari russe. Le autorità filorusse che controllano la città, che fa parte di quel Donetsk “tecnicamente” annesso da Mosca con un referendum farsa, hanno effettivamente confermato che l’attacco c’è stato.

Ci sono stati morti e feriti, il numero esatto è ancora sconosciuto“, ha ammesso Daniil Bezsonov, rappresentante dei separatisti filo-russi nella regione di Donetsk, in un aggiornamento su Telegram nella tarda serata di domenica.

Ma per Kiev, che canta vittoria, si sarebbe trattato di un evento-svolta. Secondo fonti ucraine il bombardamento contro la base russa ha ucciso circa 400 soldati e ne avrebbe feriti altri trecento. Bombardamento avvenuto con i missili HIMARS (High Mobility Artillery Rocket System) forniti dagli Stati Uniti, come confermato anche sulla sponda russa.

L’HIMARS è un sistema di artiglieria lanciarazzi ad alta mobilità: si tratta in sostanza di camionette sulle quali vengono montati dei lanciarazzi capaci di sparare missili che coprono una distanza fino a 80 chilometri.

Il grado di distruzione dell’attacco ucraino a Makiivka viene testimoniato dalle immagini postate sui social da Christo Gozev, giornalista investigativo del noto sito Bellingcat: Gozev ha postato le immagini della scuola prima dell’attacco e dopo il bombardamento, con la struttura quasi completamente rasa al suolo.

Anche alla vigilia di Capodanno, come ricorda l’Agi, l’esercito ucraino aveva sostenuto di aver ucciso 200 soldati russi in un attacco vicino alla città di Nova Kakhovka nella regione di Kherson. Per l’attacco a Makiivka il giornalista Vladimir Solovyov, volto e voce della propaganda russa, ha detto che il numero di militari russi uccisi è “significativo”, ma “nemmeno vicino” alla cifra di 400, come riferito da Kiev.