La Russia potrebbe aver violato lo spazio aereo della Romania durante una serie di attacchi con droni andati in scena la scorsa notte alle infrastrutture ucraine presenti al confine. A riferirlo è la stessa Romania: “In seguito al rilevamento di gruppi di droni diretti verso il territorio ucraino a ridosso del confine rumeno”, i residenti delle municipalità di Tulcea e Galati sono stati allertati, ha dichiarato il ministero della Difesa di Bucarest in un comunicato.
“Il sistema di sorveglianza radar (…) – ha aggiunto – ha rilevato un possibile ingresso non autorizzato nello spazio aereo nazionale, con un segnale rilevato su una rotta verso il comune di Galati”. Il ministero della Difesa ha infine dichiarato che finora nessun oggetto sembra essere caduto in territorio rumeno, ma le ricerche continueranno oggi.
L’allarme, durato per circa due ore, è scattato intorno alla mezzanotte quando, i residenti di Galati e Tulcea, che si affacciano sul porto di Reni nell’Ucraina meridionale attraverso il Danubio, hanno ricevuto un avviso che li invitava a mettersi al riparo. All’inizio di questo mese, i soldati rumeni hanno costruito rifugi antiaerei per proteggere i residenti del villaggio rumeno orientale di Plauru, dopo il ritrovamento di frammenti di droni nella zona.
Contestualmente lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina ha fatto sapere di aver abbattuto 30 droni iraniani Shahed nella notte. Le difese aeree hanno distrutto i droni nelle regioni di Odessa, Mykolaiv e Vinnytsia.
Già ieri, durante il Forum euro-atlantico in corso a Bucarest, il capo di stato maggiore della Romania, il generale Daniel Petrescu, aveva rivelato una nuova problematica legata alla guerra russo-ucraina sostenendo che i russi interferiscono sulle comunicazioni satellitari delle navi che attraversano le acque territoriali romene, ampliando il rischio di collisione tra i vascelli. “Le attività di disturbo della Russia sono costanti – ha detto Petrescu – e condizionano le comunicazioni satellitari aumentando, in tal modo, il rischio di collisioni tra navi commerciali che transitano sulle acque territoriali della Romania”. Il generale ha affermato che “non si intravede la fine della guerra, e la Romania e l’Europa devono prepararsi ad un conflitto a lungo termine”
