Mancano quattro giorni all’incontro in Alaska tra il presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin e l’Unione Europea, il cui ruolo appare sempre più marginale nella guerra in Ucraina così come in quella nella Striscia di Gaza, spinge per la presenza di Volodymyr Zelensky, al momento non prevista dalle due super potenze. Il motivo lo spiega il vice di Trump, JD Vance, che in una intervista rilasciata a Fox News chiarisce che “uno degli ostacoli più importanti” alla presenza di Zelensky in Alaska “è che Vladimir Putin ha detto che non si sarebbe mai seduto il leader ucraino, e il presidente Trump è riuscito a cambiare questa situazione”. Per cui la sua presenza sarebbe “non produttiva”.
Intanto gli esclusi al bilaterale Trump-Putin si riuniranno oggi, lunedì 11 agosto, in una “riunione straordinaria” in videoconferenza tra i ministri degli Esteri dei paesi dell’Ue e il loro omologo ucraino. A lasciare aperta la remota possibilità di una partecipazione di Zelensky al vertice in Alaska è però l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato, Matthew Whitaker: “Sì, penso senza dubbio che sia possibile”, ha risposto il diplomatico americano presso l’Alleanza Atlantica, interrogato dalla CNN su un’eventuale presenza del capo di Stato ucraino. “Non può certamente esserci un accordo se tutte le parti coinvolte non lo hanno sottoscritto. Ma sarà Trump alla fine a decidere e, stando alle parole di JD Vance, le possibilità di vedere Zelensky e Putin seduti intorno allo stesso tavolo sono assai remote.
A Fox News il vice presidente americano è stato netto: “Naturalmente condanniamo l’invasione, ma serve la pace. L’unico modo per ottenerla è parlare. Gli americani vogliono fermare le uccisioni, ma sono stanchi di inviare le loro tasse a finanziare il conflitto. L’accordo, però, non renderà felici né la Russia né l’Ucraina”. Per la Cnn, che cita un funzionario anonimo della Casa Bianca, “eventuali incontri con Zelensky saranno possibili solo dopo il vertice tra Trump e Putin”.
La sensazione dunque è che venerdì 15 agosto in Alaska ci saranno solo Putin e Trump, dopodiché potrebbero esserci nuovi vertici allargati alla presenza di Zelensky e dei leader europei. Per il segretario della Nato Mark Rutte “nessun accordo è possibile senza l’Ucraina e senza considerare la sicurezza e l’indipendenza di Kiev. In Alaska – conferma – si parlerà di territorio. Si tratterà sulle garanzie di sicurezza e dell’assoluta necessità di riconoscere che l’Ucraina decida il proprio futuro di nazione sovrana”. Rutte spiega poco che l’incontro di venerdì prossimo “sarà molto importante perché finalmente metteremo alla prova Putin e riusciremo a determinare il suo impegno a porre davvero fine a questa terribile guerra”.
Al centro dell’incontro tra Trump e Putin la fine della guerra in Ucraina ed eventuali accordi commerciali tra le parti. Quanto alla guerra, in corso da tre anni e mezzo, le regioni contese sono quelle del Donbass, con il suo ricco bacino minerario, e di Kherson, oltre alla centrale di Zaporizhzhia, ad oggi danneggiata e controllata da russi.
