Holomodor, la storia dell’antico odio russo-ucraino

Tutti conoscono il detto sarcastico secondo cui “i comunisti mangiano i bambini”. Il sarcasmo è stato usato per molto tempo dopo i fatti del biennio 1932-33 per[1]ché tutti i giornali del mondo avevano descritto la strage in Ucraina come una deliberata decisione di Joseph Stalin quando decise eliminare gli agricoltori proprietari della loro terra che avevano dato vita a un grande benessere economico con il libero mercato dei loro prodotti.

Stalin ordinò che tutti i prodotti fossero consegnati allo Stato. I contadini cominciarono a morire di fame. Quando Winston Churchill andò a Mosca subito dopo il rovesciamento dei fronti, riuscì ad instaurare un rapporto umano con Stalin grazie al largo uso di whisky e vodka.

Con loro era sempre il segretario personale di Churchill, sir Anthony Montague Browne, che nelle sue memorie ricorda il momento in cui Churchill chiese spudoratamente a Stalin quanti milioni di ucraini avesse fatto fuori con la falsa carestia: “Dodici milioni?”. Stalin rispose senza scomporsi “Un po’ di meno, direi la metà”.

Ma il punto più impressionante dell’immane strage riguarda i bambini che morivano di fame per primi e che gli adulti di fame avevano cominciato mangiarne i cadaveri. Gli ufficiali del NKVD specialisti nello scovare ciò che i contadini nascondevano, arrestavano e fucilavano.

Quando Stalin seppe che i contadini tentavano di sfamarsi con i loro morti, ne decretò la fucilazione per “reprimere il disgustoso crimine del cannibalismo”. Alcune macellerie esibivano in vetrina parti di corpi umani e i corrispondenti dei maggiori giornali occidentali riferivano con sdegno questa mostruosità.

Stalin aveva consentito nei primissimi anni Trenta quella mezza privatizzazione che fu chiamata Nuova Politica Economica e che produsse un diffuso benessere nell’intera Unione Sovietica. Questo sviluppo commerciale e alimentare non piacque affatto Stalin, il quale aveva deciso di trasformare l’Unione Sovietica in una potenza industriale e volle che le industrie nascessero proprio nella parte dell’Ucraina più fertile e ricca dei beni della terra, come sarebbe oggi se la Russia non stesse devastandola con una invasione distruttiva e punitiva.

L’industrializzazione si poté realizzare con lo sterminio deliberato di una popolazione compresa fra i sei e i dieci milioni. Tutto l’apparato propagandistico della Unione Sovietica fu subito mobilitato per diffondere una versione adatta all’estero, ripetendo in modo ossessiva che la carestia era stata creata ad arte dai nemici del socialismo. E fu creato anche questo slogan sarcastico usato poi per decenni in tutte le conferenze stampa e nei discorsi dei leader comunisti nel mondo per ridicolizzare chiunque raccontasse la verità: “Come tutti voi sapete, i comunisti mangiano i bambini”.

La verità fu poi ammessa da Michael Gorbaciov e poi di Boris Eltsin, i quali ammisero altre verità negate come protocolli segreti con cui Hitler e Stalin decisero di iniziare insieme la Seconda guerra mondiale. Il genocidio per fame procurata ha ricevuto il nome di Holodomor: fu il primo atto di violenta aggressione russa all’Ucraina. E quando una parte degli ucraini accolse i nazisti come liberatori chiedendo di poter combattere al loro fianco, cosa che in parte avvenne, fu consumata la seconda grande rottura mai più rimarginata e che costituisce il retroterra dell’antico odio che è alla base dell’invasione russa iniziata il 24 febbraio del 2022.