“I Quattro Vulcani”: un viaggio tra zolfo e lava alla scoperta di vini e sapori campani

Un treno fermo nel tempo, quattro vulcani che raccontano una terra che ancora sorprende. È questo lo spirito de “I Quattro Vulcani”: un viaggio tra zolfo e lava alla scoperta di vini e sapori campani, l’evento ideato e promosso dall’Associazione di Promozione Sociale Sapori Sanniti, svolta mercoledì 30 luglio nel suggestivo scenario della carrozza ferroviaria storica “Centoporte” all’interno del Parco delle Terme di Telese. Un format inedito, che mescola degustazione, narrazione e identità territoriale, in un percorso sensoriale tra i vini vulcanici campani e i sapori del Sannio. Il Vesuvio, i Campi Flegrei, Roccamonfina e il Sannio stesso – definito poeticamente “il quarto vulcano” per i suoi suoli influenzati dall’antica eruzione flegrea – diventano protagonisti di un racconto che unisce geologia, viticoltura, cultura e memoria. La serata si è aperta con un momento comunicativo a bordo della carrozza, dove l’enologo Marco Giulioli ha guidato il pubblico alla scoperta delle caratteristiche dei territori vulcanici campani, illustrando anche l’origine del cosiddetto “Quarto Vulcano” sannita, frutto dell’ignimbrite campana generata dall’antica eruzione dei Campi Flegrei. A seguire, il giornalista enogastronomico Pasquale Carlo ha offerto una riflessione intensa sull’importanza di eventi divulgativi come questo, sottolineando come il treno, oltre a essere simbolo di viaggio e incontro, abbia rappresentato storicamente un mezzo fondamentale per gli scambi commerciali e agricoli del territorio. Ha inoltre evidenziato il valore della comunicazione narrativa, del racconto delle storie e della memoria come strumento per costruire identità e attrattività.

L’evento ha raccolto appassionati, produttori, enologi e curiosi, in un’esperienza sensoriale che ha unito degustazione, narrazione e convivialità in un luogo simbolico, scelto non solo per la sua suggestione storica, ma come metafora viva di viaggio, passaggio, trasformazione. In degustazione quattro vini provenienti da territori vulcanici campaniIkon, Lacryma Christi DOC Superiore 2024 di De Falco Vini, custode della forza antica del Vesuvio: un bianco che porta con sé il respiro della pietra lavica, il calore del sole e il vento del Golfo di Napoli. Falerno del Massico bianco D.O.P 2024, di Villa Matilde Avallone dal vulcano di Roccamonfina. Le uve vengono raccolte durante la vendemmia notturna nella seconda decade di settembre e la fermentazione avviene per un 15% in anfora di terracotta e per la restante parte in serbatoi di acciaio inox dove rimane a contatto con i lieviti per circa 3 mesi. Vigna Astroni, Cru di Falanghina dei Campi Flegrei 2020, di Cantine Astroni. Le uve provengono da un unico vigneto a terrazze sulle pendici esterne del Cratere Astroni. Il vino viene imbottigliato dopo 8 mesi di affinamento in acciaio, senza refrigerazione e con una filtrazione blanda. Presenta sentori minerali uniti ad un elegante tostato, fini note di idrocarburo, mandorla dolce e lievi sfumature vegetali. All’assaggio il primo impatto è la salinità, un calice che sa di mare e leggenda. Anima Lavica Spumante Brut di Falanghina di Janare La Guardiense nasce nel cuore del Sannio Beneventano. Qui non esiste un vero e proprio vulcano ma affioramenti di rocce vulcaniche arrivate in Appennino da lontano: tufo grigio eruttato dai vulcani flegrei più di trentamila anni fa, nella tremenda eruzione dell’ignimbrite campana. Le nubi ardenti risalirono le valli per un centinaio di chilometri, depositandosi tra le colline della valle del Calore.

È sorprendente la presenza in Valle Telesina di un terroir in tutto e per tutto vulcanico con suoli dalla caratteristica colorazione grigio scura, friabili e facili da lavorare, estremamente permeabili, in un contesto ambientale temperato, assai diverso da quello dei vulcani costieri d’origine. Il complesso mineralogico di questi suoli conferisce loro particolari qualità nutrizionali in un’interazione con la vite del tutto unica. Il risultato sono vini sorprendenti ai sensi: un concentrato di sapidità e freschezza, mineralità e aromaticità. Ad accompagnare i calici, un percorso gastronomico curato dalla Pizzeria La Pineta, che ha proposto fritti e pizze realizzati con impasto all’acqua sulfurea di Telese e la proposta di un originale Spritz Telesino, tributo alla componente minerale e simbolica dello zolfo. “Il nostro obiettivo è raccontare il territorio attraverso esperienze autentiche, creando legami tra produttori, appassionati e visitatori,” spiega Giancarlo Ferrucci, presidente dell’associazione. “I Quattro Vulcani nasce come progetto divulgativo e associativo, senza finalità di lucro, ma con la volontà di costruire un format replicabile nel tempo, anche in vista della prossima apertura della fermata dell’Alta Velocità a Telese.”

Sapori Sanniti, costituita nel marzo 2025, è un’associazione composta da sommelier, appassionati e cittadini attivi nella promozione culturale ed enogastronomica del Sannio. Dopo eventi come I Bianchi di Guardia, Cinque sfumature di Giallo e La Cantina nella Roccia, l’associazione prosegue il proprio cammino di narrazione del territorio, valorizzando prodotti locali, esperienze condivise e nuove sinergie tra pubblico e privato. L’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Telese Terme, la collaborazione logistica e la disponibilità dell’Impresa Minieri e la partecipazione di importanti cantine campane, tra cui La Guardiense, per la quale era presente l’enologo Giuliano D’Ignazi e rappresentanti del consiglio di amministrazione. “Per noi, ‘sapori’ non sono solo gusti, ma anche sorrisi, ritorni, momenti vissuti insieme. Sapori dell’anima, oltre che del palato.”