Teatro San Carlo. StandWithUkraine-Ballet for Peace doveva essere uno spettacolo per la pace, un modo per dimostrare vicinanza al popolo ucraino da più di un mese sotto il fuoco incrociato dei russi. Si è trasformata, invece, in un’occasione per dare vita a una polemica che si alimenta di ora in ora. «Chiediamo di fermare tutti gli eventi culturali e sportivi a cui partecipano cittadini della federazione russa». A chiederlo è il console ucraino a Napoli Maksym Kovalenko, che ha ribadito la propria contrarietà all’evento in programma ieri sera nel teatro San Carlo. Secondo il console è inaccettabile che ballerini ucraini dividano il palco con ballerini russi. Il console si è presentato ai cronisti mostrando delle fotografie del massacro avvenuto a Bucha.
«Non possiamo assolutamente accettare uno spettacolo culturale – ha spiegato Kovalenko – perché l’83% dei russi supporta Putin, quindi la guerra in Ucraina. Abbiamo una guerra terribile, abbiamo tante vittime. Dopo tutti questi morti non possiamo abbracciare i russi. Contro Putin – ha concluso – non possiamo rivolgere abbracci, contro Putin dobbiamo combattere. I russi li abbracciamo solo quando la guerra sarà finita». Nel frattempo, i ballerini di entrambe le nazionalità hanno fatto sapere che non rinunceranno a ballare insieme per la pace, nonostante le minacce di alcuni connazionali ucraini. «I ballerini – dice – devono prendere una loro decisione. Anche i russi facciano la loro decisione, ma non possono usare questa guerra per le loro attività culturali. Non è accettabile fare eventi culturali insieme: se i russi vogliono fermare la guerra devono prima cambiare la loro situazione politica. Solo dopo possiamo organizzare cose insieme, solo dopo la guerra. Quando abbiamo la guerra non possiamo prevedere alcuna attività sportiva o culturale». Quando perfino la cultura divide invece di unire…
