E’ la protagonista del penultimo dei sei episodi della prima stagione de “Il Commissario Ricciardi“, la serie tv tratta dal libro di Maurizio de Giovanni e prodotta da Rai Fiction. E’ ambientata nella Napoli degli anni Trenta e sta appassionando milioni di italiani.
Daniela De Vita è “Vipera“, attrazione del bordello “Paradiso” e protagonista del quinto episodio. Nata a Napoli 33 anni fa e residente prima nel quartiere di Pianura e poi nel Rione Traiano (dopo una lunga parentesi a Roma), Daniela dopo anni di dura gavetta e tanti sacrifici sta iniziando a raccogliere finalmente le prime gratificazioni professionali.
Cresciuta da piccola in un palazzo fatiscente (e oggi abbandonato) di via Trencia a Pianura, inizialmente destinato alla costruzione di una scuola e poi occupato abusivamente dopo il terremoto del 1980, Daniela cresce con la passione per la recitazione. A 13 anni partecipa per la prima volta a una sfilata su un lido di Mondragone (Caserta) dove si classifica al primo posto.
“Da lì e anche prima di compiere 18 anni – racconta Daniela – ho iniziato a partecipare a tanti altri concorsi di bellezza, ho presentato diversi programmi televisivi come valletta, lavoravo come fotomodella e nel frattempo frequentavo un corso di recitazione e facevo teatro amatoriale”.

La scuola non l’appassionava molto anche perché distratta dalle sue attività principali: “Persi due anni alle superiori, poi appena presi il diploma mi allontanai dal mondo dello spettacolo. Ma anche all’Università non ero soddisfatta, non sapevo bene quale Facoltà fosse giusta per me. Mi sentivo artista dentro, così misi dei soldi da parte per l’accademia di recitazione a Roma”.
La svolta, almeno dal punto di vista psicologico, arriva quando “incontrai uno sconosciuto che mi disse ‘Ma tu non recitavi una volta?’. Da lì partì tutto. All’epoca la mia famiglia non poteva sostenermi a Roma, mi aiutava con quello che poteva. Così nella Capitale, a 22 anni, facevo mille lavori (hostess, cameriera, volantinaggio, promoter) per sostenere le spese dell’Accademia d’Arte Drammatica “Teatro Azione”, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi, dove mi diplomai due anni dopo, nel 2012″.
In quel periodo ha partecipato al film di Federico Di Cicilia “L’ultimo goal” con Massimiliano Gallo. “Ero molto timida ma grazie ai consigli di Max e delle altre persone sul set sono cresciuta molto”. Poi altri ruoli in “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti e in “Ti stimo fratello” di Giovanni Vernia e Paolo Uzzi. Altro ruolo poi in “Effetti indesiderati” con Biagio Izzo.
Tanti piccoli ruoli che pian piano hanno portato Daniela a perfezionale la sua figura soprattutto a teatro. “E’ negli ultimi tre anni che mi sono fatta le ossa recitando a teatro e seguendo numerosi corsi di laboratori studiando e masterclass con Pino Carbone, Gabriele Muccino, Michele Schiano di Cola e il drammaturgo Mimmo Borrelli”.
A teatro “ti rendi conto dei tue limiti e delle tue potenzialità. Sono nata con il cinema ma recitare su un palco è un’altra cosa. Bisogna impegnarsi di più, questo di porta a essere più sicura e consapevole delle tue potenzialità” spiega.
E’ proprio da un masterclass con Antonio Milo e Alessandro D’Alatri che si sono aperte le porte per Il Commissario Ricciardi. “E’ stato Alessandro a scegliermi per il ruolo di Vipera. Andai a un colloqui conoscitivo per un altro ruolo all’interno dell’episodio ma poi D’Alatri mi considerò perfetta per il ruolo da protagonista”.
“Si tratta di un piccolo ruolo in una serie destinata ad avere grande successo” racconta Daniela che ricorda ancora la “prova costume nel ruolo di Vipera con la canzone Passione in sottofondo”. Sul set “Alessandro è una persona eccezionale mette tutti a proprio agio, ha una calma assurdo, ti spiega la scena anche più volte”.
Un ruolo quello di Vipera carico di responsabilità e aspettative. Mi sento soprattutto responsabile soprattutto verso i lettori di de Giovanni perché sono molto esigenti. Hanno un gruppo sui social (Ricciardi fan club) dove sono molto pretenziosi”.
Nel libro di de Giovanni, Vipera viene descritta come una donna dalla carnagione chiara mentre “io sono molto più scura” però “abbiamo la stessa intensità nello sguardo, non siamo tanto diverse alle fine”.
Una delle scene più difficili dell’episodio è una scena di pianto. “E’ molto diversa tra tv e teatro. Sul set c’è più distrazione perché ci sono più persone. Mi concentravo dalla sera prima perché devi stare già nel tuo personaggio. A teatro invece è tutto più facile e naturale perché fai le prove tutti i giorni”.
Il ruolo che Daniela interpreta in “Vipera” è il risultato di una lunga gavetta, durata oltre 15 anni e proseguita anche durante l’emergenza coronavirus quando, soprattutto il mondo teatrale, ha subito un duro contraccolpo.
“Ho cercato di non fermarmi. E’ stato un periodo devastante per tutti ma per quel che mi riguarda durante il Covid, grazie anche ad alcuni bandi, sono riuscita a incontrare muccino. Ho partecipato al corso di Gabriele, durato 12 giorni, ed è stata una delle esperienze più belle e formative fatte fino ad ora. Lui è innamorato dei napoletani, ama gli attori che seguono il proprio istinto, mi ha insegnato davvero tanto”.
Poi sempre durante la pandemia “ho seguito lezioni con una coach importante e ho sempre cercato di allenarmi e stare concentrata perché un attore non può permettersi di stare fermo”. La mia convinzione è che “se una persona si impegna a fare quello che vuole fare e lo fa bene prima o poi le occasioni arrivano”. “Ciò non toglie – chiarisce – che psicologicamente è stata dura”.
Il segreto “è non fermarsi mai, continuare a studiare, farse corsi, mettersi sempre in discussione. Io non mi sento arrivata anche perché l’attore è un lavoro a 360 gradi, non è solo il ruolo napoletano in Gomorra, la parte popolana o il ruolo tecnica con dizione perfetta. Ci sono tante sfumature e l’obiettivo è riuscire a far bene tutto per non precludersi qualsiasi possibilità”. Andare a vedere spettacoli “è studiare, capire dagli attori tanti aspetti della recitazione”.
“Odio sentirmi dire ‘se una ragazza carina, hai un bel viso’, io voglio essere completa, voglio migliorarmi sempre e affinare tutto. Oltre all’aspetto fisico, che non può essere condannato, c’è tanto altro”. I modelli di Daniele sono principalmente tre: “Sophia Loren, Anna Magnani e Penelope Cruz, attrici calienti, vispe ed estremamente talentuose”. Dopo “Vipera” Daniela De Vita spera “di continuare a crescere ed avere altri ruoli importanti”.
