La nuova economia dei dati è sempre più presente, e il ruolo dell’Italia può essere di primo piano se coltiva l’ambizione di governare questa transizione. Al centro di questo percorso troviamo i data center: infrastrutture cruciali per sostenere la trasformazione digitale, rafforzare la competitività industriale e garantire una maggiore autonomia strategica al Paese. “A livello internazionale l’Italia è sempre più scelta come destinazione strategica per i data center”, ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un messaggio inviato all’evento organizzato a luglio dalla Fondazione Ottimisti&Razionali e da Open Gate Italia. “In questo momento stiamo gestendo nuovi investimenti per oltre 5 miliardi di euro nel settore, a riprova dell’impegno e dell’interesse che suscitiamo”.

Una sfida che va ben oltre l’infrastruttura tecnologica. I data center, infatti, sono un motore di sviluppo trasversale, capaci di attivare filiere complesse che spaziano dal manifatturiero all’energia, dalla formazione alla ricerca, fino al software e all’innovazione. “I data center sono un’opportunità di sviluppo a 360 gradi: coinvolgono comparti produttivi come l’edilizia e l’ICT, hardware e software, sistemi di accumulo energetici e produzione da fonti rinnovabili”, ha spiegato Urso. Proprio per intercettare queste potenzialità, il governo è al lavoro sulla costruzione di un ecosistema normativo e operativo che possa rispondere in modo tempestivo alle richieste di un mercato in rapida evoluzione.

“La nostra strategia nazionale sui data center, nonché il DDL I.A., ora in Parlamento, mirano a creare un ecosistema favorevole, snello e innovativo”. A questo si accompagnano misure concrete, come l’introduzione di un nuovo codice Ateco specificamente dedicato ai data center, assente fino a poco tempo fa. L’obiettivo è chiaro: in un contesto globale in cui la gestione dei dati è un asset strategico, l’Italia non vuole restare a guardare. Il lavoro in corso punta a costruire un’infrastruttura solida, in grado di sostenere l’innovazione e accompagnare le transizioni tecnologiche ed energetiche già in atto.

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Laureata in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi in Linguistica generale, dal 2021 collabora con la Fondazione Ottimisti&Razionali, in qualità di Flow Strategist, occupandosi anche di organizzazione di eventi, ufficio stampa e scrittura di articoli su energia, digitale, comunicazione. Nel 2023 ha svolto attività di ufficio stampa e segreteria per un candidato presidente alle elezioni regionali in Lazio. Attualmente è Public Affairs & Communication Consultant per Reframe e redattrice de il Riformista.