Il portavoce di Putin ricoverato per Covid-19

Il portavoce di Vladimir Putin ha il Covid ed è stato ricoverato in ospedale. «Mi sono ammalato, e mi stanno curando», ha detto all’agenzia Interfax. Dmitri Peskov, 52 anni, è il secondo membro dello staff presidenziale a rimaner contagiato, dopo il vice capo dell’amministrazione Sergei Kiriyenko. Anche il premier Mikhail Mishustin è stato aggredito dal virus, così come tre dei suoi ministri.

Peskov ha dichiarato alle agenzia di stampa russe che da oltre un mese non si incontra faccia a faccia col presidente. Che dopo aver rischiato il contagio alla fine di marzo visitando un ospedale e stringendo la mano al primario poi risultato positivo, dal 1°aprile lavora “in remote” dalla sua residenza di Novo-Ogaryovo, alle porte di Mosca. Nessuno può aver contatti con Putin senza aver fatto prima il test per il coronavirus, aveva spiegato nei giorni scorsi lo stesso Peskov.

L’ineffabile ex diplomatico poliglotta e turcologo, da 20 anni tra i più stretti collaboratori del capo del Cremlino, nelle scorse settimane era stato visto con al collo un dispositivo disinfettante a base di biossido di cloro, che aveva definito un «blocca virus». In seguito ai commenti ironici sui media riguardo all’efficacia di tale aggeggio e all’opportunità di indossarlo, se ne era sbarazzato. Peskov aveva continuato a lavorare a pieno ritmo durante il lockdown imposto in Russia da ormai un mese e mezzo. Contagiata, e ricoverata, anche la moglie di Peskov, l’ex campionessa mondiale di pattinaggio artistico Tatyana Navka, una celebrità nel Paese.