Il ricordo della Rivoluzione Ungherese, a Roma la prima iniziativa sull’insurrezione dimenticata

Da sinistra Giorgio Cirillo, Domenico Gramazio, Gianfranco Fini e Giulio Terzi

Ha suscitato un grande interesse l’incontro che si è svolto lunedì 3 novembre nella sala convegni del Montarozzo dedicato al ricordo della Rivoluzione Ungherese del ’56. Lo spirito dell’iniziativa è risultato ben evidenziato dal suo stesso titolo: “La Rivoluzione Dimenticata”, dato che si è voluto porre l’accento non solo sull’importanza storica dell’insurrezione che quell’anno da Budapest si è poi diffusa a macchia d’olio in tutta la nazione danubiana, ma anche e soprattutto sul fatto che tale rivolta popolare contro il regime comunista e contro l’occupazione sovietica, che al suo divampare sorprese e commosse l’opinione pubblica del mondo intero, negli anni successivi sia stata consegnata all’oblio proprio per l’imbarazzo, per non dire la vergogna, che il suo stesso ricordo poteva e può suscitare nella sinistra in genere e nel pensiero unico in particolare.

Il dott. Kudra con Giorgio Cirillo

Nel corso dell’incontro tali aspetti dell’Ottobre Ungherese sono stati evidenziati dal giornalista Giorgio Cirillo, Presidente dell’Associazione Ungheria-Italia 1956, nata appunto per mantenere vivo, come merita, quel ricordo. Hanno poi preso la parola il senatore Domenico Gramazio, direttore di Realtà Nuova, Gianfranco Fini, già Presidente della Camera, e il senatore Giulio Terzi di Santagata. Il direttore de Il Riformista, Claudio Velardi, che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di moderatore dell’incontro, ne è stato impedito da un piccolo incidente, ma non ha mancato di inviare un suo messaggio di saluto che è stato letto ai tanti presenti. Gabor Kudar ha presenziato alla riunione in qualità di rappresentante dell’Accademia Ungheria in Roma.

Quella di lunedì è stata la prima di una delle riunioni, degli incontri, delle iniziative che saranno dedicate alla Rivoluzione Dimenticata fino al settantesimo anniversario del suo inizio, il 23 ottobre del 2026: la prossima riunione si terrà nei locali del Centro Iniziative Sociali di via Etruria, a Roma, il prossimo 13 novembre. Uno degli scopi di tali iniziative, giova ripeterlo, è quello di abbattere l’ultimo muro che, ancorché invisibile, divide, come il Muro di Berlino divideva la Libertà dalla Tirannia, le coscienze degli uomini liberi da quelle di chi preferisce non sapere, non vedere, non capire.