Il ruolo della Calabria sta cambiando: export in crescita, attrazione di capitali e marchi di successo internazionale

ALDO FERRARA PRESIDENTE UNINDUSTRIA CALABRIA

C’è una Calabria che resiste al racconto pietistico e si sottrae al ruolo di periferia passiva. Una Calabria che non ha bisogno di redenzioni epiche, ma che lavora, investe, esporta. Non si vede, forse, da Roma. E ancor meno da Milano. Ma esiste: nei numeri, nei cantieri, nei dati della Banca d’Italia. È una terra fragile, certo. Ma non più immobile. Una terra “in transizione”, nel senso pieno del termine: geografico, produttivo, simbolico. A raccontarla è Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria e di Confindustria Catanzaro. La sua è una narrazione concreta, che non indulge né in trionfalismi né in autocommiserazione.

Presidente, lei insiste spesso su un concetto: la Calabria non è più quella di vent’anni fa. Quali sono oggi i segnali di cambiamento?
«La Calabria cresce, anche se in modo fragile. Ma cresce. Lo dicono i numeri della Banca d’Italia: aumentano gli investimenti, soprattutto in sostenibilità, efficientamento energetico, innovazione. Dal 2021 l’export è raddoppiato. Non parliamo di exploit isolati, ma di una tendenza strutturale. E quando ci sono politiche pubbliche mirate, il tessuto produttivo calabrese risponde. Lo abbiamo visto con Agenda Calabria, il piano economico proposto da Unindustria e adottato dalla Regione».

Tra queste storie, il gruppo Caffo che ha rilevato lo storico marchio belga Petrus. Una vittoria identitaria per l’imprenditoria del Sud?
«Assolutamente. Caffo è cresciuto organicamente e poi per acquisizioni, come già Callipo. Ma oltre all’agroalimentare c’è molto altro: Hitachi costruisce treni a Reggio, BeKa realizza turbine a Vibo, MSC opera a Gioia Tauro, Datal è attiva nel software a Cosenza. E una società di Lamezia, nel trattamento dei rifiuti, è stata acquisita da un gruppo europeo. Sono tutte prove che fare industria in Calabria si può. E si può fare bene».

Anche Suez — colosso francese dei servizi ambientali — ha scelto di investire in Calabria, rilevando Ecosistem. Perché partire proprio da qui?
«Perché la Calabria è diventata anche una scelta di territorio. Non è solo un’operazione industriale, è una strategia. Quando un gruppo come Suez — tra i leader mondiali dell’economia circolare — entra nel mercato italiano partendo da Lamezia, dice che qui ci sono competenze e potenzialità. Hanno mantenuto il management locale: segno di fiducia. È un’operazione simbolica che rompe la narrazione del Sud come “terra persa”».

Cosa serve per rendere strutturale questo fermento industriale?
«Tre cose, anzi quattro. Primo: un piano export serio, per consolidare le presenze esistenti e aprire nuovi mercati. Secondo: riqualificare le aree industriali, oggi inadeguate. Penso al retroporto di Gioia Tauro, a Rossano-Corigliano, Lamezia, Crotone. Terzo: un grande piano giovani, per combattere l’inverno demografico e stimolare l’imprenditorialità con fondi dedicati. Quarto: rafforzare la capacità amministrativa dei Comuni, spesso in dissesto e privi di personale».

E le infrastrutture?
«L’alta velocità fino a Reggio non è negoziabile. Così come il ponte sullo Stretto, che può generare sviluppo già in fase di realizzazione. Ma servono anche interventi mirati: penso alla battaglia rilanciata dal viceministro D’Urso per il rigassificatore e la piattaforma del freddo a Gioia Tauro. Quel polo può diventare il cuore logistico del Mediterraneo».

Guardando al futuro: che ruolo può giocare la Calabria industriale nel rilancio del Sud?
«Un ruolo da protagonista. Ma il Paese deve crederci. Il 2026 segnerà la fine del PNRR e della decontribuzione Sud. Servono investimenti, formazione, infrastrutture. Le università calabresi possono essere un ponte tra conoscenza e impresa. Anche sul fronte legalità qualcosa sta cambiando: lavoriamo con la DIA e l’Arma dei Carabinieri sulla prevenzione. Se sostenuta, questa terra dà frutti. È l’effetto inseguimento: chi è rimasto indietro può crescere più degli altri. Ma ha bisogno di fiducia. E di visione».