Il taser uccide ancora, per la seconda volta in pochi giorni. Nella giornata di ieri a Sant’Olcese, frazione del primo entroterra di Genova, un uomo di 47 anni ha perso la vita a seguito della scossa ricevuta dall’arma elettronica in uso dai carabinieri. Erano stati vicini di casa a chiamare le forze dell’ordine preoccupati da una rissa proveniente dall’abitazione accanto. La pattuglia, intervenuta, aveva chiesto prima i documenti all’uomo, andato in escandescenze, tanto da costringere i militari dell’arma ad utilizzare la pistola. Forse tre i colpi sparati, da parte di due carabinieri, l’ultimo dei quali sarebbe risultato fatale. Sull’episodio la procura ha avviato accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatto.
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Taser, la prima vittima di Olbia
Soltanto pochi giorni fa un caso analogo è accaduto ad Olbia, dove sono formalmente indagati per omicidio colposo due carabinieri intervenuti per germare il 57enne Gianpaolo Demartis, poi deceduto per arresto cardiaco in ambulanza. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Tempio Pausania, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del capo pattuglia e del militare che ha materialmente utilizzato l’arma a impulsi elettrici. Come riferito dalla famiglia, l’uomo era cardiopatico.
Come funziona il Taser
Il Taser è stato introdotto in Italia nel 2022 come strumento di contenimento non letale con la funzione di consentire agli operatori di interrompere condotte violente o pericolose. La pistolafornisce una scossa che non dura più di 5 secondi, con una potenza massima di 50 mila volt, a basso amperaggio. Una memoria interna registra tutte le fasi dell’intervento, anche l’orario dell’uso. Chi viene colpito subisce una contrattura muscolare, e non è più in grado di muovere le articolazioni. L’effetto di immobilità svanisce in pochi secondi.
