Si chiama Ariana, pesa 2 chili e 980 grammi ed è nata prematuramente alle 12.57 di sabato 12 marzo, dopo essere arrivata assieme alla mamma non ancora 20enne dall’Ucraina, in fuga dal Paese e dal conflitto con la Russia.
È la piccola data alla luce all’ospedale di San Donà di Piave, in Veneto, dopo che la giovane Anna è stata accolta giovedì alla frontiera con l’Ungheria dalla nonna Halyna, che da 19 anni lavora in Veneto come badante a San Stino di Livenza, e dal fratello minorenne. Il padre di Ariana invece è stato bloccato al confine, costretto a tornare indietro.
Un viaggio massacrante di 1500 chilometri che, spiega la pediatra Antonella Tonetto, potrebbe aver influito sul parto prematuro. “La neonata è stata assistita dalla neonatologia, non presenta problemi, ed anche la mamma sottoposta all’intervento chirurgico sta bene – spiega la pediatra a Lapresse – . Purtroppo la mamma non conosce l’italiano però ha continuato a dire “grazie” ed era è felicissima. Sua nonna ci aiuta con la traduzione”.
Prima richiesta della giovane mamma è stata quella di annunciare la nascita di Ariana al padre tornato in Ucraina. “Il viso dolcissimo di questa neonata – continua la dottoressa Tonetto – il sorriso stanco ma felice della mamma, la voce lontana al telefono del papà, riuscito a proteggere la sua famiglia, rendono giustizia al dono della vita”.
Alla neonata è stato donato un completino fatto a mano dall’Associazione Cuore di Maglia che da tempo collabora con la Patologia Neonatale dell’Ulss 4. “Congratulazioni alla neo mamma e a tutti gli operatori dell’azienda sanitaria che hanno ben gestito questa situazione, dall’arrivo in Italia con la gestione prevista dal piano regionale di sanità pubblica, all’ottimo servizio svolto dal personale di Ostetricia e Ginecologia – commenta il direttore generale Mauro Filippi – . II tre ucraini hanno in primis effettuato un tampone antigenico, ora stanno osservando i 5 giorni di auto sorveglianza con obbligo di mascherina FFP2, riceveranno poi il green pass e la tessera sanitaria per stranieri. L’organizzazione dell’accoglienza per i profughi in arrivo dall’Ucraina è ben organizzata”.
