In Portogallo trionfano i Socialisti di Antonio Costa: maggioranza assoluta a sorpresa, balzo dell’estrema destra

Le elezioni tenute domenica in Portogallo fanno emergere un risultato a sorpresa. Il Partito socialista del primo ministro uscente Antonio Costa ha infatti vinto nettamente le elezioni per il rinnovo del parlamento unicamerale del Paese, ottenendo un risultato che nessuno dei commentatori locali aveva ipotizzato: la conquista della maggioranza assoluta dei seggi.

I Socialisti di Costa, smentendo i sondaggi, hanno infatti ottenuto 117 seggi sui 230 totali del parlamento (il 41% dei voti), due in più del necessario per poter formare un governo di maggioranza.

Dietro di loro il partito più votato il PSD, il Partito Social Democratico espressione del centrodestra, che ha ottenuto 71 seggi (27% dei voti); al terzo posto Chega, formazione di estrema destra guidata dal populista André Ventura, passata da uno a 12 seggi con un vero e proprio ‘boom’ di voti.

Crisi profondissima invece per il Partito comunista e il Blocco di Sinistra, le due formazioni della sinistra radicale che appoggiavano il precedente governo Costa, entrambe appena sopra il 4 per cento e non più necessarie ai Socialisti per avere la maggioranza in Parlamento.

Un risultato clamoroso, quello portoghese: i sondaggi davano addirittura un testa a testa tra socialisti e centrodestra, che a spoglio terminato è stato staccato di quasi 15 punti. Anche per questo il leader del PSD, Rui Rio, ha annunciato le dimissioni.

Elezioni, quelle tenute domenica nel Paese, provocate dalla crisi di governo seguita al mancato accordo nella maggioranza di centrosinistra sulla legge di bilancio per il 2022. La sinistra radicale infatti aveva votato contro la legge proposta dai Socialisti di Costa, ritenendo le proposte poco ambiziose in termini di salario minimo, pensioni e finanziamenti al sistema sanitario nazionale.

La maggioranza assoluta dei seggi ottenuta dai Socialisti permetterà così ad Antonio Costa di non dover più trattare costantemente con l’ala più radicale della sinistra: una vittoria doppia, dato che nessuno degli analisti politici immaginava la possibilità di ricucire lo strappo tra Costa, Partito comunista e Blocco di Sinistra.