In Uganda tra Movimento dei Paesi Non Allineati e G77+Cina si cerca l’alternativa al blocco occidentale

Da ieri i leader di 120 paesi del Movimento dei Non Allineati (NAM) si trovano a Kampala, la capitale dell’Uganda per il 19esimo summit di questa importante organizzazione, seconda per numeri soltanto alle Nazioni Unite. Sono previsti circa 4000 ospiti in rappresentanza dei membri che per una settimana affronteranno le principali tematiche globali. I delegati sono stati divisi in due comitati, uno politico ed il secondo economico-sociale ed alla fine della settimana dovranno redigere un documento unitario che sarà adottato dai ministri degli Esteri dei 120 stati aderenti.

Il Movimento dei Paesi Non Allineati iniziò a prendere forma nel 1955 dopo la famosa conferenza di Bandung, organizzata dal presidente dell’Indonesia Sukarno insieme al leader jugoslavo Josip Broz, detto Tito, al presidente egiziano Gamal Abdel Nasser e al primo ministro dell’India Jawaharlai Nehru, gli uomini più importanti del mondo non schierato dell’epoca. Era un momento particolarmente delicato della guerra fredda e questo gruppo di paesi non voleva schierarsi da una delle due parti contendenti. Il primo vertice ufficiale si tenne a Belgrado nel settembre del 1961 e parteciparono 24 stati, mentre il secondo al Cairo nel 1964 dove i paesi aderenti salirono a 46, soprattutto gli stati africani appena diventati indipendenti. Con la fine della guerra fredda il Movimento dei Non Allineati è diventato il portavoce dei cosiddetti Paesi in via di sviluppo.

All’ordine del giorno di questo summit c’è la questione del finanziamento dello sviluppo e la gestione del debito che sta strangolando molti paesi, ma anche la posizione rispetto ai tanti conflitti nel mondo, soprattutto in Medioriente, l’insicurezza alimentare, le migrazioni ed il cambiamento climatico. All’interno del Movimento dei Non Allineati esistono però posizioni molto diverse e per questo motivo riuscire a redigere un documento finale comune non sarà così semplice, soprattutto per quanto riguarda una posizione unitaria su ciò che sta accadendo in Medioriente. Il Sud Globale negli ultimi anni sta diventando sempre più importante negli equilibri geopolitici del mondo ed il fatto che sia stata l’Uganda ad organizzare questo summit sta a significare come gli stati africani siano attivi ed attenti a ritagliarsi un posto di rilievo nello scacchiere mondiale.

Sarà ancora Kampala ad ospitare la prossima settimana il G77+Cina dal titolo “Non lasciare nessuno indietro”. Il G77+Cina è un’organizzazione intergovernativa delle Nazioni Unite rivolta ai Paesi in via di sviluppo ed è nata per ospitare quegli stati che non facessero parte di altre organizzazioni come il Consiglio d’Europa o l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico guidata dagli Stati Uniti. Molti stati sono membri di entrambe le organizzazioni, ma l’arrivo della Cina aumenta il peso di questi incontri che stanno creando un’alternativa sempre più seria al blocco occidentale sia a livello economico, che di peso geopolitico.