Il bus precipitato dal cavalcavia a Mestre è stato rimosso in tarda notte, dopo che le fiamme erano state domate. Già nelle prime ore subito dopo l’incidente è cominciato il triste lavoro di identificazione delle vittime da parte degli operatori sanitari e delle forze dell’ordine. Bambini, ragazzi, turisti. Su quell’autobus sono morti in 21, 15 invece i feriti, tra cui una bimba in gravi condizioni.
Finora sono stati identificati sette corpi, tra cui l’autista del mezzo originario di Conegliano, Alberto Rizzotto. Un guidatore esperto, bravo, attento secondo quanto hanno detto i suoi colleghi di lavoro. Sulla causa dell’incidente si sta già indagando. Di sicuro ci sono quattro ucraini, un tedesco e una donna di nazionalità non nota, forse croata o ucraina. Gli altri devono essere ancora riconosciuti.
Le condizioni dei feriti
Anche tra i 15 feriti ci sono ancora quattro persone non identificate, senza un nome. Gli 11 di cui si sa il nome sono quattro ucraini, un tedesco, un francese, un croato, due spagnoli e due austriaci. A comunicarlo è stato il prefetto di Venezia Michele Di Bari. Tra i ricoverati, ce ne sono quattro in condizioni gravissime in rianimazione. Due fratelli tedeschi di 7 e 13 anni hanno riportato fratture del femore e traumi lombari, entrambi operati nella notte, ora sono fuori pericolo.
Una donna spagnola, invece, ha ustioni sul 60% del corpo. Si è reso necessario il suo trasferimento in un centro specializzato a Padova. Una donna austriaca è rimasta ferita, madre di due bambine di 13 e 3 anni anche loro ricoverate ma non in condizioni gravi. In generale, i feriti sono stati distribuiti negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Treviso e Padova.
L’assistenza psicologica
Il pullman era pieno di turisti, 40 persone, tutte straniere tranne l’autista. La regione Veneto ha allestito all’Ospedale dell’Angelo una sala interamente dedicata ai parenti delle vittime. Presenti diversi interpreti in lingua tedesca, ucraina, spagnola e francese, per dialogare con i parenti delle vittime straniere, per cercare di spiegargli le condizioni dei loro cari e cosa è successo. C’è anche un team composto da tre psichiatri e sette psicologi per assistere i parenti.
