Insulti e vessazioni, a Perugia gli specializzandi denunciano la direttrice della Scuola di Neurologia per il ‘clima da caserma’

Vi sarebbero oltre venti ore di registrazioni audio a evidenziare il clima di paura e vessazione creato da una docente, responsabile della Scuola di Neurologia dell’Università di Perugia. È il caso scoppiato nell’ateneo umbro, dove gli specializzandi hanno raccolto le ‘prove’ di quello che considerano “un atteggiamento aggressivo e persecutorio e clima di terrore” e denunciato il tutto alle varie autorità, tra cui Procura di Perugia e direzione sanitaria, che ha aperto un’indagine interna.

Del caso si sono occupati oggi Corriere della Sera e L’Espresso, riportando parzialmente gli audio pubblicati dall’Associazione liberi specializzandi. “Deficiente… stupido… pezzo di m… grasssone.. mer… umana.. Ci sarebbe stato da sparargli.. Il tuo modo di rispondermi corrisponde ad analfabetismo mentale.. Mediocri, siete mediocri”, sarebbero solo alcuni degli insulti rivolti dalla direttrice della Scuola di Neurologia ai suoi specializzandi, che denunciano un clima di intolleranza che andrebbe avanti da tempo.

Gli specializzandi hanno aspettato, hanno registrato ore e ore di rimproveri e umiliazioni e hanno poi inviato tutto all’Associazione liberi specializzandi chiedendo di intervenire. “La situazione è insostenibile – scrivono gli studenti specializzandi – questa persona con il suo comportamento apertamente aggressivo e persecutorio, costruisce ogni giorno un clima di terrore e paura, basato su umiliazioni quotidiane, insulti, minacce e vessazioni di ogni tipo, che avvengono in modo pubblico anche davanti ai pazienti e ai loro familiari”.

Specializzandi che sottolineano come, anche a causa dei reiterati insulti e del clima difficile, vi siano stati degli abbandoni. “Sentendosi impotenti e isolati, diversi giovani hanno preferito rinunciare alla loro borsa di studio, basti pensare che lo scorso anno, degli otto inizialmente assegnati alla Scuola ne sono rimasti quattro. E fra chi è rimasto ci sono medici che hanno subito danni dal punto di vista sia fisico che psicologico, con accessi al Pronto soccorso, crisi di pianto, attacchi di panico, malessere costante”, è la denuncia che arriva dai giovani medici.

Agli insulti va aggiunto, stando a quanto denunciano gli specializzandi, anche turni di lavoro massacranti. “Siamo in possesso di timbrature di servizio in cui, in un solo mese, sono state effettuate più di 340 ore. Le autorità ospedaliere e universitarie potranno, se vorranno, facilmente verificare. Riteniamo ci sia una “culpa in vigilando” da parte di chi avrebbe dovuto verificare le timbrature“, sottolineano infatti dall’Associazione liberi specializzandi. “Ascoltando le registrazioni e guardando gli orari non è difficile confrontare la situazione di questi specializzandi, possiamo dire che gli orari sono illegali e immorali, come pure i metodi“, spiegano dall’Als.

Denuncia che ha colto di sorpresa il rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero. “Francamente sono stupito perché è la prima volta che sento parlare in questi termini, molto gravi, della scuola. Il dato che mi fa riflettere è che la collega cui si fa riferimento è completamente dedicata alla didattica e alla ricerca con risultati di qualità – ha fatto sapere il rettore -. Quella è un’equipe d’eccellenza della quale fa parte un giovanissimo vincitore del premio Montalcini per l’importante scoperta sull’alzheimer. Lei poi svolge solo attività pubblica e non si risparmia, una vera stacanovista, molto rispettata. Ci saranno comunque delle verifiche e poi eventualmente attiveremo dei procedimenti disciplinari che però vanno motivati con serietà, rigore e certezza. Io non ho ancora parlato con la collega per una questione di rispetto e devo dire che non ho nemmeno ascoltato l’audio. Lo farò quando sarà il momento. Sia chiaro che non mi colloco né dalla parte del torto né da quella della ragione. Ma, ripeto, sono molto, molto sorpreso”.