Killer delle ‘ndrine era diventato pizzaiolo in Francia, arrestato il boss Edgardo Greco

Era latitante da ottobre 2006. Su Edgardo Greco pendeva un mandato di arresto Europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro: Greco deve scontare l’ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, avvenuto il 5 gennaio del 1991 a Cosenza. I carabinieri del reparto operativo di Cosenza lo hanno individuato e arrestato in una pizzeria di Sant’Etienne in Francia dove lavorava come pizzaiolo. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’edificio lo hanno trovato con le mani nella farina, intento a impastare. Finisce così la sua fuga durata 17 anni.

L’ex latitante dovrà rispondere anche del tentato omicidio di Emiliano Mosciaro, avvenuto, sempre a Cosenza, il 21 luglio del 1991, nell’ambito della faida di ‘ndrangheta tra i clan Pino-Sena e Perna-Pranno. Greco, affiliato delle ‘ndrine Perna-Pranno, è accusato di aver ucciso i fratelli Bartolomeo a colpi di spranga all’interno di una pescheria all’epoca gestita dai fratelli Mario e Pasquale Pranno e di averne sciolto nell’acido i cadaveri. Secondo gli investigatori, l’agguato era stato deciso dalla cosca per fermare sul nascere il tentativo delle vittime di “allargarsi” negli affari e ottenere una maggiore autonomia criminale sul territorio cosentino, all’epoca monopolio dei Perna.

Greco era stato condannato all’ergastolo nell’ambito del maxi processo “Missing” che aveva ricostruito io fatti di sangue che si erano svolti a Catanzaro nei primi anni ’90 durante lo scontro Pino-Sena contro i Perna-Pranno. Greco si era sottratto alla cattura nel 2006, dopo il provvedimento di arresto emesso dal gip distrettuale di Catanzaro e da allora aveva fatto perdere le tracce di se. Il delitto dei fratelli Bartolomeo, segnò la svolta per l’inizio del pentimento di alcuni collaboratori di giustizia storici come i fratelli Notargiacomo e Pagano, appartenenti al gruppo Perna-Pranno, anche loro con idee scissioniste e per questo, per paura di essere uccisi, iniziarono il percorso collaborativo con la giustizia.

Le indagini hanno avuto una nuova accelerazione nel 2019 quando è stata ricostruita la rete dei fiancheggiatori di Greco, attraverso i quali è stato possibile arrivare a lui. Per anni Grego era riuscito a sfuggire all’arresto grazie a una nuova identità, una nuova vita ricostruita nel dettaglio al di sopra di ogni sospetto e documenti falsi. Inoltre anche falsi documenti dichiaravano che Greco era affetto da una serie di patologie incompatibili con il carcere. Poi il 2 febbraio 2023 carabinieri lo hanno arrestato mentre era letteralmente con le mani in pasta.

Un precedente simile si è verificato a maggio 2022. Antonio Cuozzo Nasti, 56enne di Giugliano in Campania è stato arrestato in Costa Azzurra. La sua fuga è durata 8 anni in cui si era ricostruito una vita, addirittura diventando un famoso chef di cucina italiana in Francia. La sua latitanza è terminata all’alba quando i carabinieri della compagnia di Giugliano in collaborazione con il Servizio di cooperazione Internazionale di polizia e la polizia nazionale francese hanno bussato alla sua porta. L’uomo, considerato attiguo al clan “Mallardo”, operante sul territorio giuglianese e parte dell’ “Alleanza di Secondigliano”, era stato condannato ad una pena di 16 anni di reclusione per i reati di rapina, ricettazione e porto illegale di armi, rendendosi irreperibile dal 2014. Cuozzo Nasti è stato localizzato in una cittadina della costa azzurra non lontano da Cannes dove si era ricostruito una nuova vita e, sotto falso nome, era diventato un famoso chef in un albergo di lusso, rinomato per la cucina italiana. L’uomo è stato catturato nel suo appartamento francese dove viveva solo e si è arreso senza opporre resistenza.