La CIA a lezione dalle Brigate Rosse, il libro di Gianremo Armeni sui retroscena del caso Abu Omar e il rapimento di Aldo Moro

Giovedì sera il Circolo del Tiro a Volo di Roma, nel cuore dei Parioli, ha ospitato un evento di rara intensità intellettuale e civile: la presentazione del libro di Gianremo Armeni La CIA a lezione dalle Brigate Rosse. Oltre duecento persone hanno gremito la sala, un pubblico composito e attento in cui si mescolavano appassionati di intelligence, giornalisti, ufficiali delle forze dell’ordine e figure di alto profilo istituzionale — compreso un ex sottosegretario alla Difesa.

Il volume si pone come un contributo decisivo al ristabilimento di una verità storica già sancita in sede giudiziaria e con l’intervento della Corte Costituzionale. Armeni scava a fondo nelle pieghe oscure del rapimento di Abu Omar, restituendo con rigore documentario un’analisi che mette in relazione l’operazione con le dinamiche della CIA e le sue conseguenze geopolitiche. Di rilievo è l’intervista inedita allo stesso Mancini, ex capo del controspionaggio italiano, che offre uno spaccato raro dall’interno delle strutture di sicurezza. Durante il dibattito al circolo, l’avvocato Luigi Panella ha raccontato i singolari profili dell’inchiesta giudiziaria. Ma non c’è solo Abu Omar.

La seconda parte del libro affronta la stagione del terrorismo brigatista, riportando l’attenzione sul rapimento di Aldo Moro e sul proliferare di fake news che ancora oggi offuscano la memoria collettiva di quegli anni. Armeni intreccia documenti e testimonianze inedite, ricostruendo con lucidità il contesto storico e le distorsioni narrative che hanno alimentato teorie dietrologiche senza fondamento.
Studioso di mafia e terrorismo, già audito dalla Commissione parlamentare sul caso Moro, Armeni conferma con quest’opera una solida autorevolezza scientifica. La sua scrittura — sorretta da metodo investigativo e coraggio civile — restituisce complessità senza indulgere in retoriche.

La serata ai Parioli, moderata dalla giornalista de Il Tempo, Francesca Musacchio e pungolata dalle domande di Lanfranco Palazzolo, Radio Radicale, e segnata da interventi, applausi e fitte conversazioni tra i presenti, ha dimostrato che esiste ancora uno spazio vivo e partecipato per un dibattito serio su verità storiche spesso manipolate. Un libro che non solo illumina due vicende cruciali della nostra storia recente, ma chiama in causa il rapporto tra Stato, giustizia e opinione pubblica.