La Gaza-mania non tira più, Castellani: “Gli elettori guardano altrove”. Ma la Flotilla accoglie quattro parlamentari

La Gaza-mania non tira più: a forza di tirare la corda, di battere e ribattere sullo stesso tasto, gli italiani hanno iniziato a mangiare la foglia. Il centrosinistra ha esagerato al punto da rendere inefficace l’arma di distrazione di massa. Le questioni mediorientali finiscono per allontanare l’elettore medio, alla ricerca di risposte chiare alle questioni concrete – e urgenti – di casa nostra. Come insegnava Ennio Flaiano nel Marziano a Roma, all’inizio non si parla d’altro, l’attenzione del pubblico è catalizzata.

Indebolire Israele

Ma passato un mese, chi incontra il marziano lo squadra con insofferenza: «Ancora tu? Ma basta». I più hanno intuito che dietro alla debordante campagna – la Sumud Flotilla si porta dietro cento iniziative in ogni città d’Italia – c’è una regìa precisa, la volontà di indebolire Israele nelle settimane di avvicinamento al voto Onu sul riconoscimento della Palestina. E per tutta risposta si riconoscono sempre meno nel campo largo. La Gaza-mania connota ormai da troppo tempo quei partiti che hanno sostituito programmi e battaglie sul terreno della sanità, dell’inflazione e dei trasporti con la kefiah e i proclami – sin troppo radicalizzati – della Palestina “dal fiume al mare”.

Gli italiani tornano a pensare ai problemi della vita quotidiana

I segnali sono tanti: dalle chat alle piazze, la polarizzazione di una seriale e monotona ripetizione di slogan inizia ad alienarsi le simpatie. Il ritorno al lavoro dalle vacanze, l’imminente ripresa della scuola con l’acquisto dei libri sempre più cari, i rimbalzi del carrello della spesa al supermercato stanno riportando gli italiani con i piedi per terra. E se si moltiplicano le iniziative pro-Pal, gli organizzatori sono sempre gli stessi, in un gioco di specchi e di ombre cinesi che si dimostra un grande infingimento. Ne è convinto Lorenzo Castellani, politologo, saggista e docente alla LUISS. Secondo Castellani, la saturazione deriva da un eccesso mediatico che ha imposto Gaza sempre tra le prime notizie.

«La tragedia è in continua diretta – spiega – ed è vero che si tratta di un problema umanitario straziante. Ma la politica si fa con ciò che si ha. Oggi è evidente che non esista una soluzione diversa da quella a cui punta Israele: l’ipotesi di uno Stato palestinese non ha più fondamento perché mancano gli interlocutori». La sinistra, continua il professore, ha abdicato alla concretezza quotidiana per rifugiarsi in un movimentismo ideologico. «Scrivere programmi richiede scelte e responsabilità dentro la coalizione, e questo è difficile. Gaza, al contrario, è un tema ideale che tiene insieme quell’area culturale. Ma come si conquistano altri elettori con questo approccio?» La dinamica dei cicli politici aiuta a leggere lo stallo: Gaza potrà restare a lungo nelle news, sospinta da redazioni che la considerano prioritaria, ma i sondaggi sulle preoccupazioni degli italiani raccontano altro. «In che posizione si trova davvero la guerra a Gaza? – domanda Castellani – Questo mi pare il punto centrale per la politica interna».

Ecco perché, conclude, il rischio è di trasformare un surplus di retorica in un deficit di consenso. «Il pragmatismo si misura nelle urne. Parlare tre quarti del tempo della guerra a Gaza non aiuterà la sinistra a battere il centrodestra, né a costruire un’alleanza solida sui temi che contano: salari, sanità, sicurezza sociale».

Quattro parlamentari a bordo della Flotilla

Noncuranti di queste considerazioni, quattro parlamentari salgono a bordo della Sumud Flotilla, puntando a tenere i riflettori su di sé fino all’ultimo. Salpano per un giro in mare l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi e tre esponenti di altri due partiti, il deputato Arturo Scotto del Pd, l’europarlamentare del Pd Annalisa Corrado, il senatore del M5s Marco Croatti.. Punta tutto sulla spettacolarizzazione del variopinto bastimento la segretaria dem, Elly Schlein: «Sumud Flotilla è una missione che ha il nostro pieno sostegno e che il Partito Democratico sosterrà concretamente con due eletti a bordo». Di cose concrete per gli italiani se ne parlerà, forse, un’altra volta.