La fine della Cisgiordania
La “Palestina” è stata definitivamente uccisa e chi l’ha uccisa sono stati gli arabi
Samaria, Giudea e Valle del Giordano erano amministrati dall’Anp, dopo gli orrori del 7 ottobre la Knesset vota l’annessione
Il Parlamento Israeliano, con la decisione del 18.07.2025, ha ristabilito la sovranità di Israele sui territori di Samaria, Giudea e Valle del Giordano, da taluni impropriamente chiamati “Cisgiordania”, estromettendone il governo criminale dell’Anp, l’Associazione per la Liberazione della Palestina, e di Hamas. In questo modo si cancellano diversi falsi storici e fake news.
1) Innanzitutto questi territori non erano per nulla occupati da Israele, ma amministrati in piena autonomia dall’Anp e, di conseguenza, da Hamas. Infatti fin dal 1948, con la Risoluzione 181 dell’Assemblea Generale dell’Onu, Israele aveva accettato di cedere agli arabi queste regioni storicamente israelitiche da migliaia di anni: Gesù, che era ebreo, nonostante quanto insinuino i pro-Pal, era nato a Betlemme, ossia in Giudea. Eppure Israele, fiduciosa nella possibilità di convivere con gli Stati arabi, sacrificò la propria terra antica cedendola al Regno della Transgiordania. Il risultato fu nel 1967 la Guerra dei Sei Giorni, scatenata da Giordania, Siria ed Egitto contro Israele: fu solo alla fine della guerra che quest’ultima ne assunse il controllo.
In seguito, la Giordania non rinunciò ufficialmente alle sue pretese sull’area sino al 1988, quando le cedette all’Olp di Arafat. Dal 1993, con gli Accordi di Oslo, la regione è governata dalle autorità “palestinesi”. È divisa in tre aree amministrative, A, B, e C: mentre la stragrande maggioranza della popolazione araba vive nelle zone A e B, governata fino a oggi dall’Anp, l’area C è considerata vacante e disponibile. Ricordiamo che, prima del 7 ottobre, ogni giorno entravano in Israele dalla “Cisgiordania” oltre 150.000 lavoratori arabi. Ovviamente, molti permessi sono stati ritirati dopo l’attacco di Hamas, tuttavia decine di migliaia di lavoratori in possesso di permesso entrano da qui in Israele quotidianamente ancora oggi.
2) Non è mai esistita una “Palestina araba”. Mai. La parola Pelesheth significa Terra dei Filistei, nella regione di Canaan, dove il Regno Israelitico concesse a 25.000 individui di razza indoeuropea di stanziarvisi, e in seguito essi si assimilarono agli israeliti. Ciò avveniva nel 1200 a.C., migliaia di anni prima che nascesse Maometto e i beduini apparissero in Medio Oriente. Palestina divenne sinonimo di Giudea, e palestinesi sinonimo di giudei, fin dai documenti degli imperatori romani. Così fu ancora definita nei trattati britannici del Novecento, e gli stessi ebrei, per prima Golda Meir, si definivano palestinesi.
3) La “Palestina moderna” è un’invenzione della sete di potere di Arafat negli anni ’60 del Novecento. Egli fu appoggiato dall’Urss per creare col terrorismo un ulteriore accerchiamento arabo agli alleati americani. Nemmeno gli altri Stati arabi amavano l’idea di avere come dirimpettaio un neonato “Stato” arabo terroristico (ricordiamoci come nacque Settembre Nero) ma c’era la Cortina di ferro e dovettero subirlo. Arafat fece pertanto immigrare in “Cisgiordania” intere famiglie di egiziani, giordani, libanesi, siriani, irakeni. Da qui nacque il falso storico della “Palestina araba”, mai esistita e soprattutto non occupata. La menzogna arrivò a considerare perfino Gerusalemme città dell’Islam, benché fondata nel X a.C., 1500 anni prima dell’Islam stesso.
4) Lo scopo dell’Olp, dell’Anp, di Fatah e di Hamas, quindi dei cosiddetti “palestinesi”, non è mai stato la creazione di un nuovo Stato arabo accanto a Israele. L’obiettivo dichiarato, documentato, gridato, insegnato a generazioni di bambini arabi è sempre stato “Dal fiume al mare”, ovvero un unico territorio arabo dal Giordano al Mediterraneo con la soppressione totale di Israele e lo sterminio dei suoi abitanti.
5) Nonostante questo, Israele ha formalmente e giuridicamente accettato la creazione di un moderno Stato arabo di “Palestina” almeno sei volte: nel 1937, 1938, 1948, 1993, 2000, 2010. Indovinate chi invece non l’ha mai accettato: l’Olp, l’Anp, Arafat, Fatah, Hamas… Gli arabi. Alla luce di tutto ciò, dopo 75 anni di guerre subìte, tentativi di invasione militari, aggressioni terroristiche, attentati quotidiani, massacri, e l’attacco contemporaneamente da sette fronti bellici dopo l’orrore del 7/10/2023, è sacrosanta la decisione della Knesset di dar mandato al governo di Gerusalemme di agire al più presto per estendere la sovranità – la legge, la giurisdizione e l’amministrazione israeliana – su tutte le aree in Giudea, Samaria e nella Valle del Giordano, da migliaia di anni terre israelitiche.
Il massacro di Simchat Torah – la settimana di ottobre 2023 – ha dimostrato che la creazione di uno Stato “palestinese” rappresenta un pericolo esistenziale per Israele, per i suoi cittadini e per tutta la regione. Auspichiamo che anche nella Striscia di Gaza, alla fine della guerra contro i barbari assassini di Hamas, si escogiti una soluzione governativa simile. Con ciò si è decretata la fine della “Cisgiordania” e della “Palestina araba”, mai esistita né storicamente né etnicamente né nazionalmente. Oggi la “Palestina” è stata definitivamente uccisa, e chi l’ha uccisa sono stati gli arabi.
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