Nel film premio oscar ‘La grande bellezza’ di Paolo Sorrentino era “uno dei 10 latitanti più ricercati del mondo” e lavorava per una organizzazione che “fa andare avanti l’Italia”. Il suo nome era Giulio Moneta, con il cognome che era un chiaro riferimento a Matteo Messina Denaro. Era il vicino di casa silenzioso di Jep Gambardella (interpretato da Tony Servillo).
Un vicino misterioso e sempre vestito in modo elegante, che utilizzava sistemi sofisticati di sicurezza per entrare in casa, stanato alla fine del film dagli uomini della Dia. E quando lo stesso Gambardella chiede al boss, portato via dia poliziotti, “ma lei chi è?”, la risposta è tutto un programma: “Un uomo laborioso. Uno che mentre lei trascorre il tempo a fare l’artista… e a divertirsi con gli amici, fa andare avanti il Paese. Io, faccio andare avanti questo Paese, ma molti ancora non lo hanno capito”.
Il riferimento di Sorrentino, nel film uscito nelle sale cinematografiche nel 2013, era proprio al boss di Cosa Nostra Messina Denaro, all’epoca latitante da 20 anni e inserito nella lista dei primi cinque ricercati in Italia.
A distanza di 10 anni, e con l’arresto reale del capomafia di Castelvetrano, alcuni dettagli sembrano essere gli stessi, a partire dalla passione per la moda di Messina Denaro che, anche se non indossava abiti sartoriali quando è stato bloccato dai carabinieri all’esterno della clinica La Maddalena, si è rivelato essere amante della moda, indossando capi firmati e costosi, trovati anche nel suo covo-appartamento.
