Nel far questo, come nei prodigi della memoria archivistica, vediamo altrettanto planare verso di noi un disegno apparso su Il Male negli stessi giorni in cui la signora raggiungeva lo scranno più alto di Montecitorio; lì c'è il modo in cui quel giornale di satira volle salutare l’occasione. Lo facciamo ancor di più pensando al seguito della polemica: Senaldi per ribattere a Concita De Gregorio, che obiettava appunto come facesse Libero a conoscere la condotta sessuale di Nilde Iotti, il mattino del giorno dopo pubblica un editoriale dove si cita la campagna di lancio de L’Unità al tempo in cui a dirigerla trovavamo la giornalista. È il manifesto dove Oliviero Toscani cita se stesso: la "scandalosa" campagna dei jeans “Jesus” degli anni Settanta. La stessa che Pasolini così commentò sul Corriere della Sera: «Il futuro appartiene alla giovane borghesia che non ha più bisogno di detenere il potere con gli strumenti classici; che non sa più cosa farsene della Chiesa». Nella foto per L'Unità si vedono fianchi e sedere di ragazza, inguainati in una minigonna di denim dalla cui tasca spunta il “nuovo” giornale... L’affaire, al momento, in attesa di nuovi sussulti, non sembra essersi ingrossato ulteriormente. Tra moralismo degli uni e la rodata ottusità degli altri, improvvisamente, chi scrive si è ricordato appunto di una pagina di un settimanale di satira senza dio né padroni né comitati centrali. Sarà stato proprio il 1979, e al Male ritennero doveroso salutare l’elezione della ex compagna di Togliatti con una vignetta di Jean-Marc Reiser, disegnatore satirico francese, firma di Charlie Hebdo, amico di strada e di talento di Wolinski; si deve proprio a lui, alla sua disinvoltura situazionista, la tavola che Mario Canale, già del collettivo del Male, ci ha prontamente recapitato e che offriamo qui all’attenzione di tutte le persone dotate di senso dell’ironia liberatoria. Un disegno che fa giustizia, di più, un disegno che custodisce la risata che seppellirà Senaldi e soci, e forse anche Concita De Gregorio. Come diceva proprio Togliatti: «Veniamo da lontano, andiamo lontano». A proposito, a chi dice che invece al "povero" Berlusconi non è stata concessa nessun attenuante sessuale consegniamo le parole della Santanché pronunciate tempo addietro in radio a La Zanzara: «La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera, e sicuramente non aveva vinto concorsi. Nessuna delle due ha vinto un concorso, questo è sicuro». Non tutti, temiamo, sanno andare lontano.
La querelle su Nilde Iotti: non sto né con Libero né con i puritani
