Autentica ossessione di Ignazio La Russa. Il presidente del Senato nel suo discorso in chiusura delle celebrazioni organizzate dagli Alpini a Milano per ricordare tutti i caduti è tornato ancora una volta a chiedere il ritorno alla naja, in questo a quella che può essere considerata una mini naja su base volontaria.
“Ho predisposto, ma non lo presenterò io perché come presidente del Senato non posso e lo farà un gruppo di senatori, un disegno di legge per portare a 40 giorni”, la naja volontaria, ha infatti annunciato da Milano l’esponente di Fratelli d’Italia.
L’incentivo in mente sarebbe quello di proporre a chi dovesse partecipare punti per la maturità e per la laurea, o punteggio aggiuntivo per i concorsi pubblici.
Ossessione, dicevamo, perché l’allora ministro della Difesa La Russa già nel 2008 aveva proposto una idea simile, come non manca di sottolineare Repubblica. In quel caso la proposta era di due mesi “o anche meno” di vita militare su base volontaria, da trascorrere in stage estivi nelle caserme e rivolti ai giovani tra i 18 e i 25 anni.
Nel 2019 una proposta simile verrà effettivamente approvata in Parlamento. Camera e Senato infatti dissero sì alla proposta di legge sulla cosiddetta mini naja, che avviava un progetto sperimentale per la realizzazione di percorsi formativi in ambito militare di sei mesi per i giovani tra i 18 ed i 22 anni di età.
Una legge, spiega oggi La Russa, “ancora in vigore anche se non viene più finanziata da molto tempo”. Il disegno di legge che propone ora il presidente del Senato “è ampliato”, spiega La Russa: “Quando c’era il servizio militare il periodo di addestramento durava 40 giorni, allora noi crediamo che per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate, e soprattutto dagli Alpini, sia giusto fare una legge che consenta, volontariamente a chi quindi lo desidera, di passare non tre settimane ma 40 giorni, nelle forze armate”.
L’obiettivo lo spiega chiaramente il fedelissimo della premier Giorgia Meloni: “Se riuscissimo a fare in modo che i giovani dai 16 ai 25 anni possano, se lo vogliono, passare un periodo di 40 giorni a imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico avremo fatto un grande servizio all’Italia”.
Proposta che trova il sostegno convinto anche del presidente dell’Associazione nazionale Alpini, Sebastiano Favero: “Vogliamo che i giovani di oggi possano avere la possibilità di fare un’esperienza concreta e vera a servizio della patria, perché se vogliamo mantenere un’identità è necessario che i nostri giovani possano sperimentare concretamente cosa vuol dire sapere condividere, donare qualche ora del proprio tempo a servizio degli altri“.
