Tre ore di elettricità gratuita a tutte le utenze domestiche dotate di contatori intelligenti. E, contemporaneamente, introdurre una tassa a chilometraggio per le automobili elettriche. L’Australia introduce due misure –di segno opposto – che toccano il piano di elettrificazione dei consumi avviato con slancio dal premier Anthony Albanese. Sono entrambi un segnale dell’impatto – non sempre programmato – che la transizione energetica produce sulla rete elettrica e sulle casse dello Stato.
La tassa di quasi 2 cent a km per i veicoli elettrici che entrerà in vigore tra un anno, servirà a bilanciare i mancati incassi di accise sulla benzina. Un’analoga tassa entrerà in vigore in UK nel 2028: 3 pence per miglio calcolate sulla percorrenza come lettura del conta chilometri tra due revisioni successive. Mentre il Solar Sharer, annunciato a sorpresa dal ministro australiano per l’Energia Chris Bowen, entrerà in vigore a partire dal prossimo luglio per arrivare alla sua completa adozione in tutto il Paese nel 2027. In pratica Bowen si è ispirato a una promozione commerciale offerta da almeno una decina di anni da alcuni operatori elettrici australiani: Three for Free. Tre ore di elettricità gratuita durante le ore di punta della generazione rinnovabile durante i mesi estivi. Nel 2024 il mix elettrico dell’Australia è stato coperto per il 36% da fonti pulite: in prevalenza fotovoltaico 18%, eolico 12% e idroelettrico 5%.
Nell’ultimo quarto di secolo il Paese, fino ad allora dominato dalla generazione a carbone, ha effettuato una graduale sostituzione del carbone con il gas accompagnato dalle rinnovabili spingendo molto sull’installazione di pannelli sui tetti delle abitazioni. L’annuncio di Bowen, che ha spiazzato gli operatori del settore all’oscuro della decisione del ministro e le cui azioni sono scivolate in un pomeriggio del 3%, sembrerebbe a prima vista una mossa vincente. Durante le ore centrali dei mesi estivi la produzione solare è così abbondante da determinare prezzi all’ingrosso negativi alla borsa elettrica. Risolverebbe anche il problema del sovraccarico della rete elettrica da eccesso di produzione mentre alla sera quando il sole tramonta, il vento cala, e le persone tornano a casa e utilizzano la maggior parte dei loro elettrodomestici, la rete è sotto pressione per eccesso di domanda e scarsità di produzione.
La misura Solar Sharer incide sulla flessibilità della domanda per modificare i comportamenti di consumo. Offrendo kilowattora a prezzo zero, il ministro vuole orientare l’accensione di lavatrici, piuttosto che la ricarica di veicoli elettrici, tra le 11am e le 2pm. Una soluzione così semplice sarebbe dunque risolutiva della stabilità della rete favorendo i budget familiari senza penalizzare gli operatori? Purtroppo non funziona così. Com’è noto, il costo della materia energia è solo una parte del prezzo finale che paghiamo in bolletta nella quale partecipano in modo rilevante (quasi 75%) anche la spesa per la distribuzione dei kWh, la gestione del contatore, oneri di sistema, costi che gli operatori sostengono comunque e che dovranno essere compensati.

Rendere per decreto governativo la fornitura gratuita di energia elettrica al dettaglio obbligatoria durante alcune ore richiederà una sovvenzione incrociata di questi altri costi, comportando inevitabilmente un aumento dei prezzi sul resto della fornitura. Inoltre, la filiera del solare è insorta: la scelta di Bowen nuoce al mercato degli impianti individuali sul tetto delle abitazioni, deprimendo la domanda di nuove installazioni. A che serve investire in un impianto FV se invece investo in un sistema di batterie per immagazzinare tutta l’energia prelevata durante le 3 ore gratuite?
Infine, se il ministro farà pressione sull’Autorità di Regolamentazione affinché i rivenditori siano costretti ad offrire energia gratuita e mantenere bassi i prezzi nelle altre fasce orarie, il mancato guadagno sarà compensato con prezzi più elevati pagati da tutti gli altri clienti. Qualcun altro dovrà pagare. Insomma, la mossa di Bowen risulta più un annuncio ad effetto che una misura decisiva.
