Le scuse di Papa Francesco: “Ho perso la pazienza”

Il Papa ha chiesto scusa. Dopo la solenne celebrazione del Te Deum, martedì, papa Francesco è sceso in piazza San Pietro e si è avvicinato ai fedeli. Una donna gli ha afferrato la mano, tirando a sé il braccio. Francesco, per liberarsi, ha avuto un gesto brusco. Durante l’Angelus, si è scusato per la reazione avuta. «Gesù non ha tolto il male dal mondo ma lo ha sconfitto alla radice. La sua salvezza non è magica, ma “paziente”, cioè comporta la pazienza dell’amore, che si fa carico dell’iniquità e le toglie il potere», ha detto Bergoglio, che poi, parlando a braccio, ha sottolineato: «A volte perdiamo la pazienza. Anche io. E chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri». Era accaduto già il 17 febbraio 2016 a Morelia, in Messico che il Papa mentre salutava i giovani, quasi cadde a terra perché un ragazzo lo aveva afferrato per salutarlo. «Non essere egoista», fu la frase scandita in spagnolo con tono molto serio.

Nella omelia del 1 gennaio il pontefice ha parlato della donna sfruttata nel suo corpo, umiliata nella maternità e sul posto di lavoro da uomini che «hanno la pancia piena», costretta a viaggi pericolosi per dare un futuro ai figli. Nel mondo «senza la donna non c’è salvezza». Le donne sono fonte di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo», ha detto il papa nell’omelia. «Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità». «La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna – ha evidenziato il Papa – è una conquista per l’umanità intera».

«Non capiamo la Chiesa se la guardiamo a partire dalle strutture, dai programmi e dalle tendenze: ne coglieremo qualcosa, ma non il cuore. Perché la Chiesa ha un cuore di madre. E noi figli invochiamo oggi la Madre di Dio, che ci riunisce come popolo credente». «Ci sono madri, che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare al frutto del grembo un futuro migliore e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno la pancia piena, ma di cose, e il cuore vuoto di amore», ha proseguito papa Francesco.