Legge di Bilancio, Cisl rilancia il Patto sociale. Manifestazione a Roma per pace e giustizia sociale

DANIELA FUMAROLA CISL

Non solo numeri e tabelle nella prossima manovra, ma un’idea di Paese. È questo il messaggio che la Cisl vuole far arrivare al governo, alle imprese e alla società civile con la campagna Il Cammino della Responsabilità, una mobilitazione nazionale che punta a costruire le condizioni per un nuovo Patto sociale. L’obiettivo del sindacato è quello di legare crescita economica, salari, coesione e partecipazione, superando le contrapposizioni ideologiche e rilanciando il dialogo sociale come strumento di governo del cambiamento.

La linea è stata tracciata dal Comitato esecutivo nazionale della Cisl, che ha approvato all’unanimità il documento politico proposto dalla segretaria generale Daniela Fumarola. Il testo – una vera e propria piattaforma di azione – impegna il sindacato a una serie di iniziative territoriali, assemblee nei luoghi di lavoro e momenti pubblici di confronto, che si concluderanno con una manifestazione nazionale a Roma. «Serve un patto sociale di medio periodo, fondato su produttività e redistribuzione, crescita dei salari e delle pensioni, partecipazione e lotta alle diseguaglianze», si legge nel documento approvato dal Parlamentino Cisl.

La manovra e le priorità del sindacato


Nelle anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2026, la Cisl individua alcune direttrici prioritarie: alleggerimento fiscale per il ceto medio, defiscalizzazione del secondo livello di contrattazione, pieno sostegno ai rinnovi contrattuali e rilancio del welfare, della sanità pubblica e delle politiche per la non autosufficienza. Fumarola chiede inoltre «una gestione della finanza pubblica che non sacrifichi crescita e coesione», e propone misure di equità fiscale: detassare le tredicesime, ridurre la seconda aliquota Irpef fino a 60mila euro, adeguare in maniera piena le pensioni all’inflazione. La linea punta a ridare respiro ai lavoratori e ai pensionati «che hanno contribuito in modo determinante al risanamento dei conti pubblici attraverso il fiscal drag», ma anche a evitare derive populiste e semplificazioni come «l’estensione della flat tax per gli autonomi, che penalizza dipendenti e pensionati».

Dal Patto sociale alla pace

Dentro questa visione di responsabilità collettiva, la Cisl lega la propria azione anche al tema della pace. Il prossimo 15 novembre, a Roma, il sindacato promuoverà una grande iniziativa nazionale per la pace e la giustizia sociale, in continuità con il percorso di dialogo e solidarietà internazionale già tracciato negli ultimi mesi. Un evento che – nelle intenzioni di Fumarola – «non sarà solo una testimonianza, ma un richiamo concreto alla responsabilità comune per costruire un futuro di sviluppo, dignità e convivenza civile». Un atteggiamento totalmente differente rispetto alla Cgil di Maurizio Landini, che infiamma gli animi delle piazze e finisce sempre più isolata.

Un sindacato che sceglie la via della concertazione

Con Il Cammino della Responsabilità, la Cisl si muove dunque su un doppio fronte: sociale e politico. Da un lato chiede una manovra capace di sostenere chi lavora e chi ha lavorato, rilanciando la produttività attraverso formazione, innovazione e partecipazione; dall’altro rifiuta lo schema della protesta sterile per riaffermare un metodo concertativo che tenga insieme istituzioni, imprese e cittadini. Una scelta non scontata in un panorama sindacale spesso polarizzato, ma che conferma la postura della Cisl: meno slogan, più responsabilità. Un cammino, appunto, per unire il Paese attorno a una visione condivisa di sviluppo e giustizia sociale.