L’Europa senza sinagoghe sta perdendo i suoi ebrei

Le comunità ebraiche europee che si erano riformate dopo la fine della Seconda guerra mondiale hanno avuto una crescita costante per alcuni decenni, per la precisione nel periodo durante il quale le varie forme di antisemitismo erano nascoste sotto la vergogna della Shoah. Celate ma in attesa di uscire allo scoperto, in attesa di quella scusa che poteva permettere loro di riacquistare la verginità perduta e urlare, nascoste dalla foglia di fico dell’antisionismo, quell’odio che negli ultimi decenni ha fermentato sotto traccia.

L’antisemitismo alimentato

Con l’appoggio ai palestinesi, non importa se civili o terroristi, dal 1982, anno della prima guerra del Libano, un po’ alla volta si è sdoganato tutto ciò che era rimasto chiuso a lievitare. A questo va aggiunto che l’immigrazione selvaggia e incontrollata che sta colpendo il vecchio continente, con conseguenze che saranno disastrose, ha contribuito ad alimentare (il terreno era fertile) l’antisemitismo di matrice islamica che in Europa non era presente. Oggi in molte zone di Francia, Gran Bretagna, Svezia, Belgio – la lista è lunga – è in vigore la Sharia anziché i codici Civili e Penali di Stati democratici frutto di Illuminismo e civiltà. Davanti a ciò, molti ebrei hanno compreso che il tempo era finito: quella che era stata casa loro si è trasformata, e oggi li vede come estranei. Incompatibili.

Tutti in Israele

All’inizio pochi singoli – poi famiglie intere – si sono spostati in Israele, che non è il posto più tranquillo del mondo ma offre all’ebreo più protezione individuale di quella assicurata dai governi del vecchio continente. Vale la pena ricordare che già una decina di anni fa il sindaco di Malmö consigliò al rabbino della comunità ebraica locale di spostarsi a Stoccolma perché non poteva più garantire la sicurezza. Quello è stato l’inizio; di esempi del genere ne sono seguiti altri.

I particolari

Entrato in vigore il cessate il fuoco con l’Iran, Israele ha riaperto i cieli e la compagnia di bandiera ELAL ha portato a Tel Aviv – con un volo da Parigi – 175 persone che si sono trasferite definitivamente: il più piccolo due mesi, il più anziano 75 anni. Nelle immagini dei telegiornali israeliani si è notato un particolare importante: a bordo dell’aereo c’erano dei rabbini che portavano i Sefer Torah, i libri di preghiera custoditi all’interno delle sinagoghe. Se anche i libri sacri sono stati portati via, significa che alcune comunità ebraiche francesi sono ormai chiuse per sempre. L’Europa non solo sta perdendo i suoi ebrei, ma è passata alla fase successiva: la chiusura delle organizzazioni ebraiche e dei luoghi di culto. L’Europa sta cambiando i suoi ebrei, che nel corso dei secoli hanno portato sapere, innovazione e futuro in tutti i campi della scienza, della tecnica e dell’arte, con la Sharia. Il simbolo dell’oscurantismo che sta dilagando a macchia d’olio nel vecchio continente. Buona fortuna Europa, ne hai davvero bisogno.