L’italiano Luca Tacchetto e Edith Blais, donna canadese del Quebec, rapiti 15 mesi fa in Burkina Faso, sono stati rilasciati nel vicino Mali. I due erano scomparsi a dicembre 2018 in un’area del Burkina Faso, nota per essere una roccaforte della ‘cellula’ locale dello Stato Islamico, lo stesso gruppo responsabile dell’uccisione di quattro soldati americani in Niger l’anno scorso.
La notizia, anticipata dai media è stata confermata dalla Farnesina. “In questo momento di difficoltà per il Paese arriva una buona notizia: il nostro connazionale Luca Tacchetto è libero. L’ho appena sentito al telefono e sta bene. Ho sentito anche il padre”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook. “Luca era stato rapito più di un anno fa in Burkina Faso da una cellula jihadista”, aggiunge Di Maio, postando una foto, “scattata poco fa, insieme alla canadese Edith Blais, anche lei liberata. Grazie a tutti gli apparati dello Stato che hanno lavorato per riportarlo a casa. Continuiamo a dare il massimo ogni giorno. L’Italia va avanti, a testa alta”.
La missione Onu in Mali ha spiegato che i due “sono stati ritrovatì venerdì pomeriggio nei pressi di Kidal, sono in buone condizioni e adesso sono in sicurezza a Bamako”. I due giovani erano stati rapiti in Burkina Faso nel dicembre del 2018 mentre erano impegnati in un viaggio turistico nella regione del Sahel. Successivamente, erano stati trasferiti in Mali, probabilmente da uno dei gruppi di contrabbandieri in contatto con milizie jihadiste che da anni sono presenti nella regione. Milizie che da tempo si sono affiliate all’Isis e ai gruppi che negli anni hanno lavorato con Al Qaeda.
I governi di Canada e Italia avevano chiesto immediatamente aiuto alle forze di sicurezza del Mali e del Burkina, ma anche al governo e ai servizi di sicurezza francesi: la Francia mantiene nella regione una forza militare anti-terrorismo impegnata a combattere proprio quei gruppi che potrebbero essere dietro il rapimento dei due giovani.
