L’idea di Muti: un Lincoln Center a Napoli propulsore per il futuro

Anche il professor Marco Salvatore, scienziato e presidente della Fondazione Il sabato delle idee, ha rilanciato la proposta in occasione degli Stati Generali per la cultura della Regione Campania. Potrebbe funzionare? Il Lincoln Center for The Performing Arts si trova a New York, nell’Upper West Side, tra la Columbus Avenue e l’Amsterdam Avenue. Funziona da organo di regia e coordinamento per 13 strutture dislocate in una trentina di edifici. Il centro offre corsi di studio e specializzazione in tutti i campi delle arti e un cartellone da oltre cinquemila eventi all’anno per circa cinque milioni di visitatori. L’istituto finanzia anche il Lincoln Center Cultural Innovation Fund, un programma di sovvenzioni che punta a valorizzare ed estendere la pratica delle arti nei quartieri popolari della Grande Mela come Central Brooklyn e il South Bronx. La storia comincia negli anni Cinquanta, quando il Comitato per lo sgombero dei bassifondi del comune è presieduto da Robert Moses. Uno che, a seconda dei pareri, viene definito “The Master Builder” o “The Master Destroyer”. In ogni caso, è l’uomo che ridisegna lo skyline di New York. Per i suoi sopralluoghi va in giro in limousine e con un folto stuolo di collaboratori. Nel 1955, durante la sua presidenza del Comitato, viene approvato il rinnovamento della Lincoln Square. Più della metà dei 184 milioni e mezzo di dollari del primo finanziamento viene messo dal filantropo John D. Rockefeller III, che sarà il primo presidente del Center e che decide di riunire in un solo luogo geografico di Manhattan varie istituzioni sparpagliate in diversi punti della metropoli. Il presidente statunitense Dwight D. Eisenhower mette la prima pietra nel 1959 e presenta il progetto come «un simbolo di pace, uno strumento di comprensione dei popoli». Da quel momento, per circa trent’anni, vanno avanti i lavori commissionati ad architetti di fama mondiale. Tra questi anche l’anconetano Pietro Belluschi, che lavora alla Juillard School. Nel 1962 il taglio del nastro alla presenza di Jacqueline Kennedy con un concerto di Leonard Bernstein, autore anni prima della colonna sonora del musical West Side Story che raccontava proprio lo sventramento e la ricostruzione dell’Upper West Side.